La mia storia di viaggiatrice è cominciata nel lontano settembre del 1992 quando, con la maturità appena presa in tasca, ho deciso di prendermi un anno sabbatico e fare la au-pair girl. Dopo aver contattato agenzie varie e visto mete, ma senza successo, alla fine la scelta ricade su Berlino. Per quei tempi si trattava di una scelta inusuale, ma l’idea di imparare una nuova lingua non mi dispiaceva affatto. Il viaggio era già la prima sfida da affrontare.
Non erano tempi di low cost e tra me e la città che sarebbe stata la mia casa per 3 anni c’erano ben 36 ore di treno. Un viaggio interminabile in solitaria con una lunga sosta a Verona attraversando città, paesi, montagne e boschi per di più con una conoscenza scolastica di inglese e zero tedesco e tutte quelle parole, allora del tutto sconosciute, ripetute continuamente durante il viaggio: Fahrkarte, bitte!,nächster Bahnhof. Inutile raccontarvi gli stupidi pensieri di una 19enne senza cellulare in viaggio da sola per la prima volta e a pochi anni dalla caduta del muro.Posso invece dirvi che quei 3 anni a Berlino sono stati una svolta per me e hanno portato alla nascita della persona che sono oggi.Devo tutto a Berlino e un po’ lo posso dire: Ich bin eine Berlinerin
Sono arrivata come una goffa ragazzina dell’allora tradizionalissimo sud, piena di impalcature mentali e paure e, piano piano, Berlino ha fatto saltare tutti i miei schemi donandomi (sì, per me è stato un regalo) un cervello libero dai preconcetti desideroso di scoprire, di aprirsi. Una cosa nuova per me che ero – e sono- tremendamente timida. Posso dire con tutta sincerità che l’amore per i viaggi è nato allora. Forse perché frequentando un corso di lingua tedesca ero a contatto con ragazzi stranieri provenienti dalle più disparate zone del mondo e i loro racconti, il loro cibo mi incuriosivano.
Ricordo ancora le mie amiche Anna e Sylwia parlarmi di Cracovia come la più bella e affascinante delle città polacche. Ero rimasta così colpita dai loro racconti che allora avevo pure provato ad andarci ma poi non se n’era fatto più niente (Be’ alla fine ci ho messo 25 anni ma pochi mesi fa finalmente sono andata a Cracovia e….e le mie amiche avevano ragione!). A Berlino ho scoperto la cucina turca: stranamente non con i super famosi kebab ma con un börek. Una delle prime ragazze con cui ho legato a scuola era difatti turca e la sua mamma mi preparava continuamente cibo, forse per farmi sentire un po’ di calore familiare. Lo stesso quartiere in cui si trovava la mia scuola era un angolo di Turchia a Berlino. Sto parlando ovviamente del famoso quartiere di Kreuzberg. A proposito, sarà stato per i miei capelli scuri e la carnagione chiara ma non so quante volte a scuola o dalle parti della fermata di Hallesches Tor mi hanno parlato in turco convinti che fossi anch’io turca.
Il mio primo viaggio da sola, escludendo l’interminabile viaggio in treno per giungere a Berlino, l’ho fatto proprio in quegli anni. Ero da appena 6 mesi in Germania e già volevo scoprire il “mondo”. Ho preso il treno e sono andata a Praga. Era il primo anno di vita della Repubblica Ceca. Ricordo di esserne rimasta affascinata da questa città magica con il Ponte Carlo pieno di artisti con le valigette di colori e il mistero che credevo di trovare inoltrandomi in quello che mi avevano detto essere il quartiere degli alchimisti. Allora ho pensato che fosse una delle città più romantiche mai viste. Non ci sono più tornata da quel lontano 1993. Chissà quanto sarà cambiata da allora.
Dopo è stata la volta di Londra, una tappa obbligata per un’amante della musica come me. E sì, erano i tempi della Cool Britannia, di Tony Blair e soprattutto della rivalità tra Oasis e Blur. Mi sentivo parte di quel momento di cambiamento, della nuova scena londinese. Ricordo ancora le note di Bitter Sweet Symphony dei Verve provenire da una macchina di passaggio mentre cammino per le strade di Londra. E’ buffo ma ancora oggi se ascolto quella canzone con la mente ritorno a quel momento. Come mi sentivo libera e parte del mondo.
Ecco, se mi dite Berlino io penso solo al piacere della conquista della libertà che ho provato.
E voi, quando vi siete sentiti così liberi la prima volta viaggiando?
Bellissimo racconto Simo! Sei stata davvero molto coraggiosa a 19 a staccarti dal tuo mondo per fare un’esperienza del genere. Anche io ha 20 anni ho fatto un esperienza di 6 mesi in solitaria a Londra. I ventenni di oggi non avranno mai l’occasione di provare qualcosa di simile perché ormai siamo sempre iperconessi anche a molti km da casa…
Grazie mille! Hai ragione..oggi i ragazzi magari si spingono anche oltre ma le distanze fisiche oggi sono compensate dalla tecnologia. 20 anni fa era tutto diverso. Eravamo lontane da casa,dalla nostra comfort zone e potevano contare solo su noi stesse
Ci sono stati tantissimi momenti in cui mi sono sentita estremamente libera viaggiando, mi ricordo ad esempio un viaggio Milano – Innsbruck da sola in treno, tanti anni fa: mi ero voluta regalare un momento di fuga in un periodo della mia vita che non andava.
Da giovane sono sempre stata molto iper-protetta dalla mia famiglia, quindi per me libertà è stata anche trasferirmi dall’isola in “continente” per studiare, vivendo in Toscana per due anni. Da lì sono seguiti tanti altri spostamenti, ma il senso di libertà più forte e assoluto è stato ricostruirmi una vita indipendente dopo il mio divorzio, quando ho compiuto 30 anni. Libertà di viaggiare ma anche di vivere finalmente una vita a mia misura.
Ti capisco..più di una volta sono partita da sola per sfuggire da momenti di vita particolari. Ma indubbiamente il senso di libertà più grande si ha quando si riescono a riprendere in mano le redini della nostra vita e a condurla dove vogliamo noi
Esattamente, è il viaggio più bello 🙂
Spero che tu riesca a continuare a respirare quest’aria di libertà
Grazie 🙂 una volta che si prende il vento, come dice il tuo blog, bisogna viaggiarci sopra fin che si può!
Non posso non essere d’accordo ☺️☺️☺️