Cinque destinazioni da brivido da non perdere.
Last Updated on 18 Settembre 2018 by Simona Viaggia Come Il Vento
Eccomi. Raccolgo volentieri la nomination di Simona del blog La Simo in viaggio e partecipo a 5 destinazioni da brivido, l’iniziativa ideata da Sandra del blog Passaporto e Colori. Vi racconterò quelle che per me sono #5destinazionidabrivido. Le mie destinazioni brrrrrr, vi preannuncio, non sono paurose, perlomeno non in senso stretto. Non potrebbero visto che sono una fifona conclamata. Ma mi hanno emozionata e questo tutto sommato non è ciò che cerchiamo da un viaggio? Non mancheranno comunque i brividi…ma di freddo!
Le regole sono semplici:
- Usare l’hashtag #5destinazionidabrivido;
- Nominare altri 5 blogger;
- Menzionare chi ti ha nominato linkandoli.
- Emozionarti o spaventarti!
Le mie 5 destinazioni da brivido.
1.Tromsø e la mia prima esperienza di dog sledding.
Per anni ho sognato di andare in Norvegia. Natura incontaminata, fiordi, aurora boreale, cieli di colori pazzeschi e una folle corsa su una slitta trainata da una muta di cani come in un romanzo di Jack London oltre il circolo polare artico.
Arriviamo al Villmarkssenter che è già buio e dopo aver indossato una tuta in stile palombaro ci spiegano i comandi e come spostare il peso sulla slitta. I cani sono eccitatissimi ed incontenibili, saltano l’uno sull’altro ed i finimenti si attorcigliano. Fa un freddo cane e comincia a nevicare. Partiamo con le slitte che scivolano velocemente tra la neve. E’ buio e non ci sono luci ma la neve candida illumina tutto. Il vento gelido ci sferza il viso e la neve è pungente. Curve veloci, discese improvvise, cunette che fanno quasi librare in aria la slitta. Perdo un guanto nella veloce corsa. La paura che si fonde con l’eccitazione ed un sorriso stampato in volto. Un’esperienza davvero adrenalinica ed emozionante.
2. Rovaniemi e l’aurora che danza in una notte lappone.
L’aurora l’ho proprio inseguita disperatamente, prima in Norvegia e poi nella Lapponia Finlandese. Credevo fosse più facile, ma la signora dei cieli si nasconde spesso e volentieri. Tante serate passate con il naso all’insù scrutando il cielo nelle fredde notti nordiche per poi tornare delusa a dormire.
Inaspettatamente l’ultima sera a Rovaniemi al centro di una radura in mezzo al bosco l’attesa al freddo è finalmente ripagata. Improvvisamente scende il silenzio tra noi cacciatori di aurora. Eccola, è lì davanti a noi che danza soave sugli alberi al ritmo di una melodia che non possiamo sentire. I miei occhi si illuminano di felicità, non sento più il freddo, l’emozione è quasi una fitta al cuore. Provo a scattare qualche foto ma senza molto impegno. Non voglio che i miei occhi perdano lo spettacolo.
3. Auschwitz-Birkenau e quel groppo in gola.
Dachau, Buchenwald, avevamo visitato altri campi di concentramento ma sapevamo dentro di noi che quella di Auschwitz-Birkenau sarebbe stata una di quelle esperienze da cui saremmo tornati con molti più interrogativi.
Abbiamo voluto fortemente visitarlo in inverno. Dovevamo capire, sentire il freddo nelle ossa, andare oltre l’immaginazione.
Abbiamo percorso i blocchi in un freddo dicembre polacco, visto volti impressi nelle foto, letto date di morte. L’emozione che si prova ad Auschwitz-Birkenau non si può spiegare a parole: è nel cuore che piange.
4. Gerusalemme ed il cielo plumbeo sull’antico cimitero ebraico.
Qualsiasi siano i motivi del viaggio, Gerusalemme è una città che non lascia indifferenti. Riesce ad evocare una serie di emozioni, a volte persino contrastanti, che ti accompagnano in ogni singolo istante del viaggio. Tutto credevo di poter provare tranne paura. Ma non una paura legata a Gerusalemme in sé e alle sue problematicità in una terra contesa. No, no, quello è un timore che non si è mai impossessato di me. No, la mia è stata una paura quasi ancestrale, infantile. Giunti al belvedere sul Monte degli Ulivi davanti ai nostri occhi ci siamo trovati la distesa di lapidi dell’antico cimitero ebraico, il più grande al mondo ed il più antico di Gerusalemme, luogo di sepoltura di profeti e persone comuni. La vista è davvero suggestiva, ti senti al centro del mondo. Su di esso un cielo cupo e plumbeo con i raggi di sole che di tanto in tanto squarciavano le nubi ed il boato dei tuoni in lontananza. Sarà stata la suggestione del luogo ma la mia mente mi ha riportato indietro nel tempo ai racconti del catechismo sull’Apocalisse. Sì, davvero. Per un attimo ho pensato: ecco è arrivato il giorno del giudizio universale!
5. Bari-Berlino: il mio primo viaggio da sola.
La mia quinta meta non è tanto un luogo fisico bensì il viaggio in sé. Mai come in questo viaggio ho provato le emozioni più disparate. Diciannove anni, il primo viaggio da sola fuori dalla mia regione, un viaggio in treno da Bari a Berlino a pochi anni dalla caduta del Muro, senza cellulare e con un biglietto di sola andata tra le mani. E dentro di me tutte le emozioni e le paure di una ragazzetta che non aveva mai messo il naso fuori di casa. L’eccitazione del viaggio, la paura della solitudine, la curiosità verso un mondo nuovo. Il mio cuore ha fatto un giro sulle montagne russe delle emozioni.
Il viaggio in sé: l’avventura da brivido più bella a cui si possa prender parte.
Ma passiamo alle nomination ora!
Velia di Alla fine di un viaggio
I ragazzi di La scimmia viaggiatrice
Anna Luisa e Fabio di Assaggi di viaggio
Lemu Rino e Lemu Rina di Lemuri in viaggio
Claudia e Mattia di 2 cuori in viaggio
Attendo le vostre 5 destinazioni da brivido. Sono sicura che siete meno fifoni di me!
Ti capisco perfettamente su Auschwitz in inverno. E posso benissimo comprendere anche la paura provata sul belvedere di Gerusalemme, quella foto incute tantissimo timore solo a guardarla, pensa dal vivo! E veniamo ai punti-invidia 😛 Che te lo dico a fare che in Norvegia e Lapponia ci andrei a stare di casa 😉 Ma l’esperienza in sled dog in notturna è fantastica! E il giorno (anzi la notte) che partirò a caccia di aurora e lei oserà non palesarsi, guarda l’andrò a prendere direttamente sotto casa col mio gruppo di ultras di fiducia 😀 😀 😀 Per quanto riguarda il primo viaggio in solitaria invece, credo che emozioni del genere purtroppo non ritornino mai più vero? Buon fine settimana Simo :*
Puoi capire la mia frustrazione dopo aver passato una settimana tanto in Norvegia che in Finlandia al solo scopo di vedere l’aurora e di essere riuscita a vederla solo una notte!e Pensa come sono rimasta di cavolo quando un mio amico se l’è vista a luglio in Islanda del tutto casualmente!
Sì, la girandola di emozioni provata in quel primo viaggio in solitaria non l’ho più provata. La paura a mille!
Buon fine settimana anche a te Daniela! E grazie per aver letto!
L’aurora in Lapponia, nel silenzio della notte del Grande Nord, è un’emozione unica che prima o poi vorremmo provare sulla nostra pelle…mamma mia, vengono i brividi al sol pensarci!
Brividi diversi trasmette invece Auschwitz, ma che DEVONO essere sperimentati di persona, per rendersi conto di quanto l’uomo può essere disumano. Questa è una cosa che ci spaventa tanto: la crudeltà, la cattiveria, l’odio.
L’unica paura che dovremmo provare nella vita è quella nel senso buono del termine: come hai saputo raccontare tu Simo, con un biglietto di sola andata verso Berlino, tante emozioni contrastanti nel petto, e il timore di non esser pronti ad abbandonarsi al mondo, al viaggio. E invece, è proprio lì che inizia la magia, che ci accompagna per tutta la vita: quella dell’esser pellegrini in una terra senza confini.
Bellissime parole ragazzi!specialmente le ultime righe!!!
Il Grande Nord è una esperienza che davvero vi consiglio di fare prima o poi. Essere fuori nella notte ad attendere un fenomeno del tutto imprevedibile, scrutare il cielo cercando la luce verde e poi la corsa con le slitte sulla neve. Se amate la natura è un’esperienza unica!