Boscastle, visita al Museo della Stregoneria
Last Updated on 27 Luglio 2020 by Simona Viaggia Come Il Vento
Boscastle è un delizioso villaggio di pescatori sulla costa settentrionale della Cornovaglia. Cottage bianchi con tetti di paglia, un porto naturale creatosi in una stretta insenatura che si apre nell’oceano, gozzi arenati per la bassa marea. Insomma tutto a Boscastle sembra essere idilliaco. Sembra.
Lungo il porto, tra l’ostello YHA ( uno dei più bei ostelli in cui abbia dormito) ed il Visitor Centre, uno di quei cottage bianchi ed in pietra attira lo sguardo per il curioso disegno sulla porticina bianca: una strega nera a cavallo di una scopa. E’ il Museum of Witchcraft and Magic.
Chi penserebbe mai che un villaggio così pittoresco come Boscastle possa ospitare un museo della magia e della stregoneria?
Boscastle ed il Museo della Magia e della Stregoneria: la storia
Il Museum of Witchcraft and Magic ospita la più grande collezione al mondo di oggetti legati al mondo della stregoneria. Ma come nasce il museo?
Curiosamente da una serie di rifiuti su rifiuti. Cecil Williamson, piccolo produttore cinematografico dedito al neopaganesimo e amico del sacerdote della Wicca, Gerald Gardner, e dell’esoterista Aleister Crowly, cominciò a collezionare qualsiasi oggetto e libro collegato al mondo dell’occulto.
Cercò di aprire un primo museo a Strafford-upon-Avon, la cittadina famosa per aver dato i natali a Shakespeare, e poi a Windsor ma in entrambi i casi le opposizioni locali lo costrinsero a riconsiderare i suoi piani. Il museo fu allora trasferito a Bourton-on-the-Water nel 1954 ma un incendio doloso nel 1960 costrinse Williamson a spostarsi ancora. Incredibilmente trovò casa nella più imprevedibile delle località, l’idilliaca Boscastle.
Nel 1996, proprio nella notte di Halloween, il museo fu venduto ed i nuovi proprietari, anch’essi dediti al neopaganesimo, decisero di dare una nuova impronta al museo liberandolo di alcuni aspetti troppo sensazionalistici.
Visita al Museo
Il museo che è disposto su due piani ospita una vastissima collezione di oggetti legati al mondo della stregoneria e ben 7.000 libri sulla magia, la sua storia ed il mondo dell’occulto.
Si va dalle erbe per preparare le pozioni magiche ai calderoni, dagli abiti indossati dalle streghe alle loro scope per volare, dalle sfere di vetro a strumenti per stregoneria e chiromanzia. E gatti mummificati. Si riteneva che i gatti servissero come protezione contro le disgrazie e gli spiriti maligni, motivo per cui spesso erano murati vivi nelle costruzioni.
Poco prima di salire le scale che portano al secondo piano, si incontra la ricostruzione della casetta di Joan, la donna saggia. Una ricostruzione che ci ricorda le vere origini della stregoneria: in tempi in cui ben pochi potevano permettersi un dottore, una di queste donne con la sua conoscenza delle proprietà medicinali delle piante poteva essere di grande aiuto. La scena riprende una vecchia signora con indumenti ottocenteschi ed un gatto in grembo in attesa che qualcuno suoni alla sua porta. Davanti a lei una sfera di cristallo e barattoli con erbe e altri rimedi. In sottofondo un audio che riproduce incantesimi di amore e di guarigione.
Come riconoscere una strega
Si tratta davvero di una testimonianza unica della stregoneria attraverso i secoli. Tra i manoscritti conservati anche il trattato di Giacomo I d’Inghilterra Daemonologie sul male delle arti occulte, le prime edizioni dei libri dei Tudor sulla stregoneria così come le descrizioni delle torture e delle persecuzioni a donne ritenute streghe. Come si capiva se una donna era una strega? Uno degli strumenti utilizzati consisteva in una sorta di bilancia che aveva come contrappeso una bibbia, chiunque fosse più leggero era considerato una strega.
Le streghe in Inghilterra, tranne alcune eccezioni, non erano sottoposte ad estreme torture: la crudeltà più diffusa infatti era la privazione del sonno. (Non so voi ma mi sembra una tortura non indifferente: un paio di giorni senza sonno e non capisco più niente).
Inoltre non venivano messe al rogo ma quasi sempre impiccate. Questo perché si credeva che il loro spirito prosperasse ancora di più se bruciato.
Il resto del museo è un viaggio attraverso simboli più o meno noti della stregoneria, come bambole voodoo, tarocchi, tavole Ouijia ed una statua raffigurante il Dio Wicca con la testa di capra, statua che, in tutta sincerità, mi ha fatto così tanta impressione da popolare ancora di tanto in tanto i miei incubi.
Halloween
Il museo chiude i battenti per un piccolo break la notte di Halloween. Affrettatevi, non vorrete mica rischiare di restar chiusi dentro?
They want you to burn in hell
Because of your magic spell
It may seem hard but it’s just fair enough
Cause Satan’s your best friend
No need to run no more
The Inquisition’s at your door
It may seem hard but it’s just fair enough
You danced naked around the fire
The mob has brought you here
They want your soulWitches! Witches!
Rest Now In The Fire
I gatti come protettori che coincidenza!!! (poi capirai il perché) 😉 Questa cosa che chiude proprio ad Halloween fa rabbrividire…quasi come se tutti gli “utensili” servissero alle legittime proprietarie proprio per quella notte! 😉 Lo trovo assai interessante come museo dedicato, al di la dell’aspetto scary le streghe, fattucchiere, donne delle erbe o come le vogliamo definire, sono quelle che alla fine hanno subito atroci destini a fronte di cosa?
Mi sento particolarmente vicina a queste anime dannate, ingiustamente dannate. Sai, anche io mi trasformo spesso in una strega. Ogni santa volta che vedo mia suocera! 😛
Comunque veramente ben fatto questo museo, offre un interessantissimo viaggio!
L’hai trovata poi la pozione per viaggiare di più? No perché nel caso passamela! 😉
Che buffo. Mentre leggevo il tuo racconto ho letto dei gatti come protettori e ho sorriso. Ma almeno al giardino di Babuk sono belli arzilli! In passato li muravano vivi i poverini 😞😞
Devo dire che la particolarità del museo è quella di non voler essere “un’americanata” per spaventare. È un lavoro meticoloso di studio della stregoneria nei secoli.
Noi donne Daniela siamo tutte streghe mi sa 😅😅😅
Per la pozione ci sto lavorando. O meglio ci sta lavorando la dolce signora Joan!
Grazie per aver letto Daniela! E buon aulin 😆😆😆😆😆
ahhaahah su Buon Aulin sono morta 😆😆😆😆 l’ho vista anch’io quella foto hahahahah!
Ma quant’è curioso questo articolo a tema! Che begli aneddoti! E il villaggio di Bocastle pare propio un gioeillino! Ultimamente mi è capitato di leggere svariati libri che in un modo o nell’altro trattavano il tema della stregoneria, argomento davvero affascinante!
Grazie Elena! Sì, Boscastle è davvero pittoresco. Della Cornovaglia ho amato tutto ma questo villaggio mi è rimasto nel cuore! Il museo è davvero un interessante percorso nella storia della stregoneria ricco di documenti.
Grazie per aver letto!
Un luogo perfetto per un museo sulla stregoneria, fatto per informare, non spaventare! E pensare che in Bolivia invece si pratica tutt’ora… il mercato delle streghe a La Paz è una cosa da visitare! poi la misura fra verità e magia…chissà!!!
Ho visitato il museo con un po’ di timore. Non per altro, il mio subconscio assimila e poi me la fa pagare con gli incubi notturni. Non so perciò se riuscirei a visitare un mercato come quello de La Paz. Cosa si può trovare?😊
Grazie per aver letto amici!
Quello delle streghe è un mondo che mi ha sempre incuriosita moltissimo, anche perché qui dalle mie parti, nella zona piemontese del Roero, abbiamo una tradizione molto sentita per quanto riguarda le streghe. Qui si chiamano “masche”, e come in tanti casi sono personaggi non davvero cattivi, ma donne che si sono vendicate in maniera poco gentile nei confronti di chi le aveva fatto un torto.
Sono stata a Boscastle qualche anno fa: un paesino davvero bello, che in effetti uno non tende ad associare alla stregoneria. In effetti non sapevo di questo museo. I gatti murati vivi, non ci devo pensare 😱
Non sapevo di questa tradizione del piemontese. Alla fine credo che tutte quelle donne accusate di stregoneria e torturate fossero un po’ come le vostre masche:donne che si vendicavano in modo violento oppure che cercavano soluzioni ai problemi della gente. Non so se per convinzione o per soldi. Un mondo davvero affascinante. La parte che mi ha inquietato di più è stata quella legata all’occulto. Un argomento che rende i miei sogni irrequieti.
È curioso:sei la seconda persona che mi dice di essere stata a Boscastle ma di non aver saputo del museo. Devo dire che effettivamente a passarci davanti non si pensa subito al museo. A parte la strega stilizzata sulla porta, il cottage bianco e in pietra non fa pensare ad un museo. E poi è difficile associare la stregoneria ad un villaggio così delizioso. Terribile questa cosa dei gatti murati vivi!!
Grazie per aver letto!
Cara Simo, sono proprio d’accordo con te: non poter dormire è una tortura non indifferente! In ogni caso, quanto è affascinante Boscastle??! Peccato averlo evitato nel mio on the road in Cornovaglia…un giorno ci tornerò con Kiki, perché vi sono dei borghi e dei panorami assolutamente romantici! 😉
Ale, bentornato!
Devi assolutamente portare Kiki in Cornovaglia e passare da Boscastle. Davvero pittoresca. E poi al tramonto sulla scogliera con le onde che si infrangono, non riesco a pensare a nulla di più romantico!!
Uno dei viaggi più belli mai fatti quello in Cornovaglia e non me l’aspettavo! Pensa che mi sono aggiunta a due amiche all’ultimo. Che fortuna!
Mi piace questo museo così particolare, il mondo della magia e della stregoneria mi ha sempre affascinata…mi segno questo posto per il prossimo viaggio in UK!
La zona è davvero pittoresca e merita di essere inclusa in un itinerario. Boscastle poi è un ottima base per visitare Tintagel. Non sapevo nulla di questo museo finché non mi sono imbattuta nell’immagine della strega sulla porta 🙂