Malta, cosa vedere in un weekend
Last Updated on 5 Maggio 2022 by Simona Viaggia Come Il Vento
Al mio arrivo a Malta la primavera con suoi colori ed i caldi raggi del sole è finalmente esplosa. Dopo una corsa di una mezz’oretta circa in un autobus guidato da un novello Luis Hamilton giungo al terminal dei bus che si trova proprio fuori dalle mura de La Valletta. Giusto il tempo di attraversare la piazza che ospita la Triton Fountain ed il ponte pedonale e sono già nella Republic Str lungo cui si dipanano tutte le altre vie della città.
L’atmosfera che si respira è di festa. Addii al nubilato e celibato in pieno corso, una fiumana di turisti, musica allegra, palloncini e bandiere per celebrare lo scudetto del Valletta F.C. nella premiere league maltese.
Il mio hotel si trova vicino agli Upper Barakka Gardens ed in pochi minuti ho già lasciato il mio bagaglio e sono pronta a scoprire la capitale. Non ho fatto programmi questa volta. Ho bisogno di rilassarmi, mi voglio godere questi due giorni a Malta senza inseguire luoghi o cose. Sarà Malta stessa ad indicarmi la via.
Cosa vedere a Malta:
Le gallarijas
L’idea è di tornare sulla strada principale e di percorrerla tutta ma subisco subito il fascino delle famose gallarijas e comincio a perdermi tra le stradine alla scoperta di questi balconi dal sapore arabeggiante. Ci sono opinioni divergenti in merito alla loro funzione ma l’idea più diffusa è che le gallerijas fossero una sorta di rifugio per le donne. Uno spazio in cui poter osservare il mondo in un’epoca in cui alle donne non era permesso avere una vita pubblica come per gli uomini.
Le inseguo senza un filo logico. Rosse, azzurre, verdi, fucsia e beige. C’è solo l’imbarazzo della scelta. A volte il tripudio di colori include portoncini e persiane.
Ecco, i portoncini. Di colori sgargianti e con battiporta stravaganti. E come se non bastassero loro a farmi fare un salto nelle strade di Londra ecco le rosse cabine telefoniche di sapore inglese e le cassette della posta come quelle della Royal Mail.
Un bel mix quello che si respira a Malta e che, per quanto mi riguarda, si arricchisce di ulteriori influenze. Sì, perché i colori ocra delle abitazioni, quasi tutte nella gialla pietra maltese, mi ricordano l’anima araba di alcune città costiere israeliane. E poi ci sono i nomi. Tanti nomi che ricordano l’Italia.
Nelle insegne e nella lingua stessa. Questo incredibile incontro di culture non può che tradursi nella lingua più disorientante del mondo: il malti. Una sorta di dialetto arabo in cui si mescolano il siciliano, l’italiano e l’inglese. Caspita se è una vera e propria Babele questa Malta!
Cosa vedere a Malta
Il reticolo di strade
La particolarità de La Valletta è di essere formata da un reticolo di strade che si intersecano ortogonalmente, motivo per cui, ad ogni angolo, il mio sguardo si perde all’orizzonte all’inseguimento di scorci suggestivi.
Gli occhi vengono stregati ora dalla vivace Sliema a sinistra, ora dalle Tre Città a destra. Parallelamente alla Republic str corrono invece lunghe strade con saliscendi vertiginosi, vie pedonali con piccoli bar e ristoranti e scalinate. Se non è ancora chiaro mi sto amabilmente perdendo tra le strade de La Valletta.
A proposito di scalinate, il mio hotel si trova in Ursula Str. nel mezzo di una strada terrazzata adornata da piante e fiori. Una di quelle deliziose vie che potrete scoprire nella capitale. Se già mi aveva affascinato al mio arrivo, nelle ore serali mi seduce: tavolini, cuscini e candele abbelliscono la scalinata per accogliere turisti e non con una piacevole musica dal vivo di sottofondo.
L’atmosfera è raccolta e romantica, notevolmente diversa dal vivace caos della Merchant o della Republic Str. Fate un salto qui di venerdì sera se siete alla ricerca di un’atmosfera speciale.
Le edicole votive di Malta
L’enorme senso religioso che anima Malta si respira ad ogni angolo. Ne avevo letto prima di partire ma non immaginavo ve ne fossero tracce praticamente ovunque.
Edicole votive agli angoli, effigi di Madonne quasi accanto ad ogni portone, croci luminose a segnare l’accesso alle varie stradine ed un numero incredibile di vie con i nomi di santi.
Mi imbatto persino in una gallerija un po’ sgarrupata con un’enorme statua della Madonna che studia i passanti, come una delle sorveglianti medievali che osservavano la vita dalle loro prigioni di vetro.
Nonostante questo misticismo costante nell’aria l’atmosfera non è affatto pesante anzi! La capitale è godereccia, c’è gioia nell’aria.
Sebbene una processione in onore di San Domenico mi sorprenda nella Merchant Str in pieno sabato sera, è la domenica che a La Valletta il sentimento mistico sembra volersi riappropriare della città. Le chiese sono gremite.
Nella Basilica della Nostra Signora del Carmelo un cartello ammonisce a non entrare con i tacchi. Rispetto per il luogo prima di tutto.
La Concattedrale di San Giovanni è chiusa ai visitatori: è tempo di messa domenicale. Lungo la Archbishop Str. si snoda una piccola processione di giovani che, accompagnandosi con le chitarre, intona canzoni religiose.
A proposito della Concattedrale di San Giovanni, è stata indubbiamente la nota dolente del mio soggiorno a Malta. Mi ha delusa penserete voi.
Invece no, è che proprio non sono riuscita a visitarla per gli assurdi orari! Troppo tardi per visitarla al mio arrivo venerdì, aperta di sabato fino alle 12.30 con ultimo ingresso alle 12 e chiusa di domenica.
Insomma, non poteva andarmi peggio. Inutile dire che i miei tentativi di convincere i solerti custodi a farmi entrare alle 12.10 non sono serviti a nulla. Ma colpa mia che ho dato per scontato l’apertura domenicale.
Cosa vedere a Malta
Il Grand Harbour ed il lungomare
Di una cosa mi sono convinta subito passeggiando per La Valletta: c’è un gran bel daffare per gli amanti dei paesaggi, soprattutto quelli armati di macchina fotografica. Ed io sono tra quelli. Così il mio primo pomeriggio nella capitale l’ho trascorso trotterellando da un estremo all’altro (cosa non troppo difficile a La Valletta) alla ricerca di ampi panorami sul mare.
Al termine di una lunga strada, dopo un dosso, dietro una chiesa ecco i miei paesaggi da cartolina: la vista su Sliema e Manoel Island, Forte Sant’Elmo e le Tre Città.
Ma sono stati il Grand Harbour ed il Valetta Waterfront ad attrarmi ripetutamente come una calamita. Al mattino con il primo sole quando il sole si riflette sulle placide acque (ok, sono stata fortunata: a Malta si respirava piena primavera mentre in Italia si stavano scatenando tutti gli agenti atmosferici) e le barche a vela lasciano gli ormeggi o al crepuscolo quando sarete ammaliati dalle Tre Città avvolte dalle luci della sera.
Dal St James Counterguard, una fortificazione posta a difesa del fronte di terra, pochi metri più giù dell’imponente Piazza Castille, lo sguardo si perde sulla vivace piazza dominata dalla Triton Fountain, gremita di ragazzi, e su Floriana.
Il mio primo giorno a La Valetta scorre interamente così, senza una meta precisa ed all’inseguimento di scorci caratteristici. Prima di tornare in hotel faccio un salto agli Upper Barakka Gardens. I giardini sono affollati e si respira una piacevole atmosfera. Saranno forse le gradevoli temperature o l’incantevole vista, fatto sta che c’è felicità nell’aria.
Cosa vedere a Malta
Gli Upper Barakka Gardens
Il mio secondo giorno a Malta comincia proprio laddove era terminato la sera precedente: agli Upper Barrakka Gardens. Ho tante cose da fare e da vedere e dopo una magnifica colazione in hotel sono subito in strada.
Non ci sono ancora turisti in giro e mi imbatto solo in signore con le buste della spesa e simpatici nonni a spasso con i nipotini. Mi sento un po’ come a casa.
Gli Upper Barakka sono in fiore e coloratissimi. Gli unici rumori sono quelli dell’acqua della fontana che zampilla e del cinguettio degli uccellini.
Non mi dispiace affatto essermi svegliata presto. Appena superati gli archi la vista si apre sul lungomare con la cupola della Chiesa di Nostra Signora di Liesse e la splendida vista sulle Tre Città. Il cielo è terso e sulle placide acque si vedono allontanarsi le prime barche. Un idillio? sì.
Lascio i giardini. I primi karozzin, le piccole carrozze trainate da cavalli, cominciano a prendere posto proprio fuori dai giardini. Scendo verso il molo ed attraverso il Victoria Gate, di cui finora avevo potuto vedere dall’alto solo il gigantesco stemma, imbocco così Liesse Street in cui spicca immediatamente l’omonima chiesa. La sua bella cupola rossa l’ho già ammirata dagli Upper Barrakka Gardens. Dal basso non si può non essere colpiti dalla sua facciata barocca. Sul lato opposto si susseguono in fila grandi porte in legno colorato. Quest’area, conosciuta come Ta’Liesse, a luglio diventa la magica cornice del Jazz Festival.
Lower Barakka Gardens
Giungo ai Lower Barrakka Gardens. Non mi impressionano come gli Upper, ma devo dire che la vista sul Siege Bell, il memoriale ai caduti della II guerra mondiale, è notevole. Sembra quasi di potere salire i gradini che conducono alla grande campana di bronzo che ogni giorno a mezzogiorno suona per ricordare le oltre settemila vittime cadute durante la guerra. A sovrastare il parapetto del bastione vi è una simulacro simboleggiante la sepoltura di uno dei tanti soldati morti in mare.
Cosa vedere nei dintorni de La Valletta
Vittoriosa
Ritorno sui miei passi. Mi aspettano le Tre Città o meglio la sola Vittoriosa, Birgu in maltese. Al molo dove attracca il traghetto non saremo più di dieci persone ed io sono la più giovane. Curioso. Avevo letto sulla mia guida che le Tre Città sono una meta poco turistica ma non immaginavo così poco turistica! Il viaggio è davvero breve ed i minuti sul traghetto sono godibilissimi per via del panorama. L’ingresso nell’insenatura che ospita Vittoriosa, Cospicua e Senglea è un lento spettacolo sull’architettura di questo angolo di Malta fatto di palazzi storici, chiese e bastioni. Fanno da cornice gli alti alberi delle numerose barche a vela ed i modernissimi yacht.
Nel canale scivolano via velocemente le dgħajsa, le tipiche imbarcazioni maltesi che ai tempi della dominazione britannica venivano utilizzate per trasportare passeggeri e bagagli dalle navi al largo al Grand Harbour.
Dipinte di colori vivaci e con gli immancabili occhi di Osiride su entrambi i lati della prua, ci passano accanto con il loro carico di turisti. Che siano su dgħajsa o luzzi (altre caratteristiche barche maltesi), quegli occhi quasi ti ipnotizzano. L’origine di questa curiosa decorazione dalla natura beneaugurante si perde nella notte dei tempi, pensate che risale ai greci ed ai fenici.
Se ne trovano in gran numero tanto al porto di Vittoriosa che davanti al Grand Harbour de La Valletta e se non vi va di aspettare il traghetto e volete un assaggio degli spostamenti di una volta queste imbarcazioni, una volta a remi, fanno proprio al caso vostro.
Scesa dal traghetto mi metto a costeggiare immediatamente la darsena in direzione Vittoriosa. Percorro un tratto della Grand Harbour Marina con i suoi bar e ristoranti in fila ed i costosissimi yacht. Qui si trova anche il Museo Marittimo di Malta che racconta la storia marittima dell’isola dalla preistoria ai giorni nostri. Proseguendo lungo il molo si giunge alla punta estrema di Vittoriosa che ospita Forte Sant’Angelo. Mi limito ad osservarlo dal basso. Purtroppo non ho molto tempo e ho voglia di andare alla scoperta di Birgu.
Torno indietro e comincio ad addentrarmi tra le stradine. Il mio punto di partenza è la piazza principale di Birgu, Il Pjazza Tal-Belt Vittoriosa, che mi colpisce subito per la sua vitalità. Come piazza è insolita poiché non ha uno spazio pedonale ed è un crocevia di strade con la statua di San Lorenzo da un lato e quella del gran maestro dei Cavalieri Ospitalieri Jean de la Vallette dall’altro ma ha quell’anima tipica dei piccoli paesi dove tutti si conoscono.
La cosa che amo immediatamente di Vittoriosa è che sembra non avere nulla di turistico. Uomini che giocano a carte davanti alla sede Partito Laburista nella Pjazza Vittoriosa, il camioncino della frutta e verdura all’angolo della strada con la gente a fare la spesa, bimbi che giocano per strada e che mi salutano con un ciao mettendosi in posa non appena mi vedono fare foto e signore che chiacchierano da un balcone all’altro.
Le stradine del cuore di Birgu sono strette e lastricate. Gallarijas dai colori pastello si alternano ai colori rosso e blu. È un sabato mattina baciato dal sole e tutto sembra avvolto dal silenzio. I miei sensi si perdono tra dedali di vicoli colore ocra, con croci di Malta alle finestre ed immagini sacre, portoncini colorati e tendine ricamate alle finestre.
A Vittoriosa mi sembra quasi di sentire il profumo di casa.
È mentre giro senza meta nel centro storico che al numero 10 di Triq it Tramuntana mi imbatto in una curioso edificio. È una bifora riccamente ornata con un motivo di palme ad attirare la mia attenzione. Lì per lì mi convinco si tratti di una chiesetta, scopro invece che è una casa privata. La Siculo Norman House.
Sulla mia guida non ci sono informazioni ed anche il cartello all’ingresso é di poco aiuto. Fortuna vuole che in quel momento arrivino due turisti con una guida locale. Scopro così che si tratta della casa più antica di Birgu e che risale al XIII sec, forse addirittura ad alcuni secoli prima. Ancora più sorprendente è scoprire che è rimasta abbandonata per decenni fino a quando un privato cittadino non l’ha comprata e restaurata a proprie spese.
La Siculo Norman House oggi è un piccolo museo gratuito aperto a tutti. Certamente non sono gli oggetti custoditi, raccolti qua e là, a renderla meritevole di una visita, quanto la casa stessa per la sua origine lontana nel tempo.
Sulla via per il porto passo per il Malta at War Museum che racconta il ruolo dell’isola nella II Guerra Mondiale. Mi godo di qui per l’ultima volta il panorama sull’insenatura delle Tre Città.
Il traghetto, puntualissimo, mi riporta in pochi minuti a La Valletta. Dal Grand Harbour raggiungo in pochi secondi gli Upper Barrakka grazie all’ascensore panoramico.
I giardini sono particolarmente affollati perché manca poco a mezzogiorno e sta per avere luogo la Saluting Battery. Un cerimoniale giornaliero con spari di cannone a cui si può assistere dagli Upper Gardens.
È al mio ritorno dalle Tre Città che faccio, ahimè, l’amara scoperta di non poter visitare la Concattedrale di San Giovanni. Ho perso per un soffio l’ultimo ingresso e di domenica è chiusa ai visitatori. Un flagello per me lo abbiamo?
Cosa vedere nei dintorni de La Valletta
Mdina, la Città Silenziosa
Ma il tempo di affliggermi è presto alle spalle. Sto per incontrare due amici che hanno fatto di Malta la propria casa. Sono Deia ed Ale, decisamente le guide più credibili ed affidabili quando si tratta della piccola isola del Mediterraneo. Ci infiliamo in macchina e partiamo alla volta di Mdina, l’antica capitale di Malta. La Città Silente ma anche la Notabile.
L’ingresso all’interno delle mura fortificate avviene attraverso la maestosa e barocca Vilhena Gate, la porta principale della città, con la sua bella pietra gialla, i fieri leoni guardiani scolpiti e gli stemmi del Gran Maestro dell’Ordine di Malta De Vilhena.
Varcata la porta è come entrare in un mondo dove tutto si è fermato. Se non fosse per le macchine che, ahimè, occupano il piazzale attorno alla Cattedrale di San Paolo, sembrerebbe di trovarsi in un luogo bloccato in una distorsione temporale. Per un momento la mia immaginazione si mette a correre veloce e quelle strade perse nel passato si animano di cavalieri.
La percezione della quiete a Mdina è reale. Cinta da mura, circondata dalla campagna, posta su una delle colline più alte di Malta, l’antica città è immersa in una sorta di isolamento. Credo non mi sia mai capitato di percepire così tanta pace e relax attraversando le vie di una città.
Mdina non è deserta, incontriamo diversi turisti eppure non si sente volare una mosca. Non so se sia merito dei cartelli che invitano a rispettare la quiete dei residenti, ma solo il rumore degli zoccoli dei cavalli delle karozzin sul selciato squarcia il silenzio che avvolge questo borgo medievale.
Mentre attraversiamo le strade di Mdina percepisco gli echi di influenze storiche diverse. Le strette stradine acciottolate con gli edifici in pietra calcarea gialla mi portano con la mente a vicoli già percorsi in Medio Oriente. E non potrebbe essere diversamente vista la lunga dominazione araba. La giornata è così bella che è impossibile non restare a bocca aperta di fronte a quell’ocra della pietra che si sposa con l’incredibile azzurro del cielo.
E mentre inseguo il suo passato arabo ecco che gli occhi si fermano sugli eleganti edifici risalenti alla dominazione normanna sparsi qua e là nella città. Uno in particolare attira la mia attenzione. Non so se custodisca uffici o enti, ma me ne sono innamorata. Con il pensiero maledico un po’ il pick up piazzato proprio lì davanti.
Si affaccia sulla Piazza San Paolo che è dominata dall’imponente Cattedrale di San Paolo ricostruita, come tanti altri palazzi di Mdina distrutti dal terribile terremoto del 1693, in stile barocco.
Ed a proposito della Cattedrale: i suoi due campanili gemelli riportano due grandi orologi di cui solo uno segna l’ora esatta. Una caratteristica comune alle chiese di Malta, anche alla Concattedrale di San Giovanni a La Valletta. È con l’ora inesatta che si vuole ingannare il diavolo tenendolo lontano dalla funzione religiosa.
La calda giornata primaverile ci suggerisce di prendere un attimo fiato e Deia ed Ale mi portano in quello che forse è uno dei punti panoramici più belli di Mdina: il Fontanella Tea Garden in Bastion Street.
Oltre un cancello rosso e mura gialle ecco aprirsi una piccola corte con un giardino in fiore e, salite le scale, se avete la fortuna di trovare posto, la terrazza da cui si domina la campagna maltese. Se poi avete buon occhio ma soprattutto due splendide guide come le mie, potrete riconoscere alcuni degli edifici più caratteristici delle città attorno a Mdina.
Trascorriamo un paio d’ore così, a chiacchierare della nostra vita e dei nostri viaggi davanti ad uno spritz ed a golose torte. Ecco, se non vi bastasse lo splendido panorama, i dolci sono un ottimo motivo per varcare il cancello di Fontanella.
Ci perdiamo ancora per un po’ tra le strette vie immerse nel silenzio e riscaldate dai caldi raggi del sole prima di lasciare la Notabile. Portoni colorati, battiporta dal curioso aspetto, piante rampicanti, lanterne in ferro battuto ed edicole votive. C’è tutto quello che serve per lasciarsi sedurre.
Se a Birgu ho trovato il calore e la vivacità di una comunità, a Mdina mi è sembrato di essere in quei paesini della mia Puglia alla controra quando il silenzio si appropria di tutto e le strade lastricate sono quasi accecate dai raggi del sole. Malta ha diverse anime? Assolutamente sì!
Cosa vedere nei dintorni de La Valletta
Għajn Tuffieħa Bay
La mia scoperta di Malta terminerebbe qui, ma avete presente il detto chi trova un amico trova un tesoro? Be’ Deia ed Ale un tesoro lo sono davvero perché invece di riportarmi a La Valletta vogliono regalarmi altri assaggi dell’isola. Puntiamo verso nord in direzione Mellieħa.
Il sole sta cominciando a tramontare quando arriviamo a Għajn Tuffieħa Bay, la spiaggia gemella ma meno conosciuta della Golden Bay. All’arenile si accede attraverso una scalinata di qualche centinaio di gradini circondata dalla macchia mediterranea. La caletta di sabbia rossa è bagnata da acque verdi e turchesi ed è immersa in un paesaggio selvaggio. Non si fa fatica ad innamorarsene.
Sono i primi di maggio e la spiaggia è già una distesa di teli da mare con i primi temerari a farsi il bagno. Restiamo sulla parte più alta, tra l’altro quella che permette di godere del panorama più bello. Siamo vicini alla vecchia torre di avvistamento, la Għajn Mixkuka. Di fronte a noi le alte scogliere che racchiudono la baia. Il sole cala lentamente dietro la torre. Si respira quell’atmosfera di pace tipica delle giornate estive in spiaggia.
Due bizzarri quanto poco credibili pistoleri in chiave moderna attirano la nostra curiosità: youtuber, attori per un video, modelli di uno shooting fotografico? Non lo sapremo mai ma nulla mi sorprenderebbe visto che Malta negli ultimi anni è diventata il set cinematografico di film e serie tv.
Catturo nella mente l’immagine sognante di questo tramonto prima di allontanarmi canticchiando dentro di me The Last Day of Summer dei Cure. Non mi avrà mica già preso la malinconia pre partenza?
Cosa vedere nei dintorni de La Valletta
Il Villaggio di Braccio di Ferro
Proseguiamo verso nord superando di poco Mellieħa. Ai piedi di una scogliera in una piccola baia, l’Anchor Bay, ci godiamo la vista sul Popeye Village che dopo essere stato il set del film Braccio di Ferro con Robin Williams è stato trasformato in un parco tematico.
Al nostro arrivo il parco è ormai chiuso ma poco importa, perché il panorama sull’insenatura che lo ospita è assolutamente suggestivo ed il villaggio è incredibilmente fotogenico. Visto dalla scogliera non si percepisce la finzione e, con quelle acque verde smeraldo, l’impressione è di un villaggio di pescatori fermo nel tempo.
Ahimè il pomeriggio è davvero volato ed è giunta l’ora di fare ritorno a La Valletta. Ma mica possono lasciarmi così Deia ed Ale. Sono assolutamente sicura che abbiano allungato la strada facendone una più panoramica per mostrarmi alcune città che mi sono persa.
Gli Upper Barrakka Gardens mi aspettano ancora una volta. È la mia ultima sera a Malta e voglio godermi per qualche minuto la suggestiva atmosfera che si respira oltre i suoi archi. Mi allontano mentre dalla pizzeria napoletana proprio fuori i giardini si alzano le note di un concerto dal vivo.
Le strade de La Valletta sono invase da una fiumana di gente. Nulla di sorprendente visto che è sabato sera. Un po’ più singolare è invece una processione con la statua di San Domenico in spalla che al suono della musica di una banda si snoda tra Piazza San Giovanni e la Merchant Street inseguita da un nugolo di turisti. Non è la festa del santo altrimenti La Valletta sarebbe vestita a festa. È come se la parte più devota di Malta volesse ricordare che, va bene il divertimento, va bene la massa di festanti turisti che invade le strade, ma le radici religiose restano vive.
Cosa vedere a Malta
Il Museo Nazionale di Archeologia de La Valletta
Il volo all’ora di pranzo e la breve distanza dall’aeroporto mi concedono ancora alcune ore nella capitale.
Provo il mio ultimo assalto alla Concattedrale di San Giovanni ma la messa domenicale è in corso ed il servizio d’ordine posto all’ingresso è più irremovibile delle guardie reali davanti a Buckingham Palace.
Ne approfitto per visitare nella centrale Repubblic Street il Museo Nazionale di Archeologia ospitato presso l’Auberge de Provence, un edificio barocco risalente al 1571 che ospitava i Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni di lingua provenzale ed i pellegrini provenienti da quella regione.
È nel Gran Salon, la sala del primo piano una volta adibita a banchetti, che si può osservare tutta la bellezza di questo palazzo. Sfortunatamente ho trovato il salone chiuso al pubblico, motivo per cui ho potuto ammirarne le pareti riccamente decorare così come il soffitto a cassettoni in legno soltanto affacciandomi sulla soglia.
Il museo non è molto tecnologico, anzi direi un po’ datato, ma vi è esposta una ricca collezione di manufatti che vanno dal periodo neolitico a quello fenicio dell’isola. I reperti più significati della collezione sono senza dubbio la Donna Dormiente e le statuette di corpulente figure femminili collegate probabilmente al culto della fertilità ritrovate nel sito archeologico di Ħagar Qim.
Prima di tornare in hotel a prendere la mia valigia mi affaccio per l’ultima volta sul ponte vicino al Victoria Gate, un piccolo angolo dove tanto nelle gallarijas che nelle persiane (ed indovinate un po’, non può mancare nemmeno una cabina telefonica) domina il colore rosso. Stranamente non passano macchine e nel tentativo di arrivare all’affaccio sul mare mi rendo conto che l’accesso è chiuso. C’è una troupe e stanno girando un film. Insomma, un’ulteriore conferma di come Malta sia molto amata per le produzioni cinematografiche.
Ma è tempo di salutare l’isola ormai. Tra i suoi vicoli ho viaggiato nel tempo, nel suo mix di lingue e tradizioni ho amato il suo vivere la diversità come normalità, ne ho visto l’animo gioioso e quello spirituale, nei suoi tramonti sulle scogliere ho assaporato il suo lato romantico. E dire che ero arrivata senza grandi aspettative! Piccola ma sorprendente questa Malta!
La Malta che hai visitato tu è sicuramente più bella interessante di quella visitata da me, a esclusione de La Valletta, che ho apprezzato molto. Bellissimi il cielo e i colori di case e sculture! E stupenda Vittoriosa!! Insomma, mi sa che dovrò tornare e fare un percorso tutto meno che turistico…
Immagino tu abbia visto la parte più festaiola di Malta. Era quella che mi aveva sempre tenuta lontana dall’isola, se devo essere onesta. Mi avevano incuriosita alcuni post dove mi sembrava di vederne un animo più storico ed arabeggiante e così, quando ho visto un volo ad un prezzo basso, mi sono detta “perchè no?”
Contentissima di essermi ricreduta. Vittoriosa è stupenda davvero. La parte di Malta che ho amato di più. E non capisco perchè non attiri i turisti. Tra l’altro si raggiunge in pochi minuti da La Valletta! Boh, mistero!
Hai fatto davvero una bella full immersion! Io purtroppo ci sono stato solo un giorno e tra visita de La Valletta ed un giro a Gozo e Comino il tempo è volato. Mi piacerebbe tornarci con calma e visitare altre zone. Il popeye village è fighissimo!
Anche io ho avuto delle ottime impressioni comunque, tra architetture, tradizioni e stile di vita.
Non mi aspettavo di riuscire a vedere così tanto in un così breve viaggio.
Incastonato nell’insenatura il Popeye Village è un bel colpo d’occhio!
Come ho scritto poco fa a Deia ed Ale, Malta mi gira in testa da un po’; per di più, tutte le cose che leggo ultimamente in un modo o nell’altro parlano di Malta. Una meta che prima di qualche settimana fa non avevo mai preso in considerazione, ma ora – sopratutto dopo questo tuo articolo – mi sembra IL posto dove andare. Mi piacerebbe vederla il prossimo autunno: sicuramente non è la stagione ideale per la spiaggia ma almeno le temperature miti mi permetteranno di vedere per bene Valletta e Mdina.
Posso chiederti il nome dell’hotel in cui hai dormito?
Anche io come te non avevo mai considerato Malta come meta. Forse perchè me la immaginavo come destinazione per discotecari ed amanti del divertimento. È stato leggendo i post di chi ne era andato alla scoperta in modo diverso che piano piano ho cominciato a sentire un’attrazione per Malta. Mai stata così felice di essermi ricreduta.
Sono stata al SU29 Boutique Hotel a La Valletta. Certamente c’erano alberghi più economici, ma avevo uno sconto booking e poi, viaggiando da sola, cercavo una sistemazione in una posizione comoda. Mi sono trovata benissimo.Nuovo,pulito e colazione top!
Sì in effetti anche io la immaginavo un po’ come mi immagino Ibiza ad agosto. Tra le cose che mi ispirano c’è anche il fatto che mi sembra un misto tra Sicilia e Spagna, con qualcosa in più.
Grazie per il nome dell’albergo: ho visto il sito e mi piace tantissimo! Anche io comunque preferisco spendere qualcosina in più ma essere in un bel posto.
Di nulla. Anche io condivido la tua stessa idea sugli alloggi!
Ci hai fatto rivivere Malta ma con colori e clima più caldi, che le si addicono ancora di più!
Perché ciò che davvero colpisce dell’isola è proprio la sua atmosfera amichevole che si scopre appena atterrati e che si abbandona malvolentieri.
E poi noi “italiani del sud” ritroviamo molti scenari famigliari sia in città che in campagna. In più punti Malta mi ha ricordato il nostro Salento: nelle tue foto torna molto più spesso grazie alla luce quasi estiva.
Gran bel racconto che ci ha fatto venire ancora più voglia di tornare presto a scoprire il resto dell’arcipelago!
Ecco a Malta mi sono sentita a casa. Calda ed accogliente. Con i nostri colori ed il nostro calore. Sarà forse questo il motivo per cui ne siamo rimasti folgorati?
Devo dire che le temperature decisamente estive hanno reso la scoperta dell’isola ancora più piacevole ed effettivamente la luce sui palazzi e nelle strade rimandava spessissimo a paesaggi a noi pugliesi assai familiari.
Non ci resta che tornare a Malta, Rosalia! Magari per un incontro tra tutti noi blogger 😉
Con questo articolo ci hai fatto scoprire una Malta autentica che vorremmo visitare. Quando decideremo di andarci seguiremo i tuoi consigli!!😀
Grazie mille!! Malta mi ha stupita come mai avrei creduto. E non immaginavo assolutamente avesse tanto da offrire in un territorio così piccolo
Cara Simona ho rimandato per anni un soggiorno a Malta convinta che mi avrebbe annoiato. Il tuo articolo mi conferma ancora una volta quanto invece abbia da offrire. Tante delle cose che sei riuscita a vedere sono già nella mia lista dei desideri per una nuova capatina. Sono tornata da poco( che peccato esserci mancate) e già ripartirei. Una cosa pare però che l’abbiamo fatta entrambe: abbiamo conosciuto Deia e Ale, simpaticissimi, una coppia così affiatata, nuovi amici spero nel futuro…
Cara Benedetta, davvero un peccato esserci perse per poco! Sarebbe stato bello trovarci con Deia ed Ale a raccontarci. Ma tu lo sai che anche io per anni l‘ho esclusa come meta? Ne leggevo con disinteresse finché non ho cominciato ad essere attratta. Sono partita ritenendo 2 giorni sufficienti e sono tornata col rammarico di non essermi fermata più a lungo!
Ma ciao cara! Finalmente sono riuscita a leggere con calma il tuo articolo! Gli ultimi 3 giorni sono stati un tour de force per me e volevo ritagliarmi un attimo per gustarmi il tuo post con calma, perché sapevo che sarebbe stato un piacere leggerti…e così è stato! 🙂
Ti dico solo che davvero, se non fossi già a Malta farei subito un salto qui dopo le tue descrizioni 🙂 Hai saputo dipingere Malta benissimo: il suo mix di culture e lingue, le sue tradizioni radicate che mi mescolano alla spinta verso il godersi la vita e il futuro, le sue città beige colorate da gallarijas e portoncini, i suoi sprazzi di natura selvaggia, l’aria super turistica mescolata a scorci dove il tempo invece sembra piacevolmente fermo…
Ottimo ottimo lavoro davvero cara 🙂 Immagino che conoscendo “di persona” alcuni luoghi del Medio Oriente tu possa trovare similitudini con queste atmosfere, così come con quelle del nostro sud Italia e dei suoi paesini e colori.
Il clima si, ti è stato favorevole! Temperatura perfetta per godersi l’isola e giornate che hanno reso giustizia ai suoi panorami 🙂 La Concattedrale di San Giovanni ti è stata un po’ meno favorevole invece ahah 🙂
E del nostro incontro, che dire, se non che è stato favoloso conoscersi di persona? Come dici tu “Non so se sia la passione per i viaggi, i medesimi sacrifici ed il cuore che mettiamo nei nostri blog, ma sento che c’è subito feeling”: è stato esattamente così anche per noi, e un incontro tra sconosciuti si ancora una volta trasformato in una bellissima giornata tra amici, con infinite cose in comune 🙂 E’ stato un vero piacere farti scoprire parti di Malta che magari non avresti visto altrimenti 🙂 Una volta arrivati a Mdina non potevamo non proseguire per Ghajn Tuffieha, e una volta lì non si poteva non fare un salto al Popeye Village 😛 e tornando dalla costa ovest verso Valletta, perché non prendere la strada costiera e percorrere anche un tratto di costa est per godersi anche i panorami da quel lato dell’isola? 😛
Per noi è stato davvero un piacere e basta 🙂 Felici di averti fatta felice 🙂
E…si si, stiamo leggendo, e si si, attendiamo con impazienza quella Peroni a Bari! 😀
La Puglia per non sta diventando sempre più parte dei nostri sogni di viaggio, con così tanti amici “local” da andare a trovare 🙂
Un abbraccio! Alla prossima!
Deya & Ale
Deia, ma che cose bellissime che mi scrivi! Ho cercato di descrivere Malta nel modo più semplice che potessi attraverso le sensazioni che mi ha trasmesso. Spero di averle reso giustizia. E senza di voi sono sicura che questi due giorni avrebbero avuto un sapore diverso. Se ho potuto scoprire le diverse anime di Malta è stato grazie a voi!
Chi trova un amico trova un tesoro ed io ne ho trovati due 😊
Ci rivediamo presto ragazzi.
Che bellezza! Dalle tue foto traspare una Malta piena di sole, di calore, di accoglienza! Un mix tra lo spagnoleggiante e il meridione della nostra Italia! Fantastico!
Sì Elena, è proprio così Malta. Una meta decisamente vicina e con un clima mite, spesso sottovalutata ma con un’offerta per tutti i gusti e con un’anima calorosa!
Simo abbiamo fatto quasi lo stesso giro a Malta. Per me è stata una vera scoperta, per anni l’avevo un po’ snobbata, e invece ha tanto da offrire al visitatore. La Valletta e Mdina sono state le mie preferite! Ma mi piacerebbe tornare con più giorni a disposizione, visitare anche le spiagge e Gozo!
Anche io l’avevo snobbata un po’ negli scorsi anni. Col senno di poi avrei prolungato la mia vacanza. Ma ora ho un’ottima scusa per tornarci 🙂
Sai che anche io ho incontrato tanti “Carmelo” deve essere un po’ come da noi il nome Maria o Giuseppe prima dell’avvento di nomi tipo SamantaH e JessicaH 😉 Ursula Street? Nella stessa strada in cui ho alloggiato io! Ricordo quella scalinata e soprattutto la ricorda anche Orso! Simona quella gallarijas sgarrupata è bellissima, sembra quasi una nave pirata con la polena a forma di Madonna (no Simona non ho fumato niente) 😛 Anche io come te ho riscontrato un sentimento religioso molto fervido e rispettoso! A Gozo ho assistito ad un cazziatone in una chiesa ai danni di turisti coreani che non ti immagini! Noi zitti…piccoli piccoli ci siamo fatti e siamo usciti prima di essere travolti anche noi dall’ira delle donne del posto 🙂 Noo peccato per la Concattedrale chiusa, è uno spettacolo di croci e decorazioni, devi tornarci insieme a George! 😉 Il sentimento di sentirsi a casa accomuna tutti i viaggiatori che hanno visitato Malta, quindi ha davvero qualcosa dentro! Il Siege Bell Memorial uno dei miei punti preferiti! Quando l’ho rivisto durante la seconda volta a Malta dalla poppa della MSC avrei voluto buttare a mare tutti quei croceristi che ballavano e cantavano salutando Valletta senza rispetto per il Memoriale, mi sono trattenuta solo perché probabilmente non conoscevano il monumento 🙁
Grazie per il bellissimo post e per i bei ricordi che hai risvegliato e grazie per il racconto delle Tre Città che invece non ho potuto visitare! Troppo belli quei vicoli, dalle tue parole sembrano molto più intimi di Valletta, immagino che sia stato un piacere per l’anima passeggiarci. Senza dubbio l’incontro con Deja e Ale è stato il valore aggiunto di questo viaggio, spero che prima o poi ci si possa incontrare tutti 🙂
PS: ma la bimba della foto poi si è spezzata o si è raddrizzata? 😛
PPS: io invece sono inseguita dalla maledizione del Ducato bianco
PPPS: ci aggiorniamo a domani, un bacione! 😉
Cara Daniela, Malta sembra aver lasciato ottimi ricordi in tutti e non me ne sorprendo affatto!
Sulle Tre Città sono contenta tu abbia colto ciò che volevo trasmettere e, se devo essere sincera, Vittoriosa mi ha colpito molto di più della capitale! La similitudine con la nave pirata non è affatto una follia, ci sta tutta! Non solo la Madonna quasi polena ma anche le tende malandate che fanno tanto vele!
Ma dai non posso crederci che eravate anche voi in Ursula Str!😄
Ah quella scalinata con la valigia!!
Ma cosa avevano fatto i coreani per prendersi il super mega cazziatone?😄😄
Comunque sì, Deia ed Ale sono stati sicuramente il valore aggiunto di questo viaggio e spero ci si possa trovare di nuovo assieme. Magari tutti noi assieme. Un po’ ci abbiamo pensato ad organizzare un mega incontro di blogger a Malta!
Decisamente flessibile la bambina! Io nemmeno di 30 gradi sarei riuscita a piegarmi!!
Un bacione Daniela ed un forte abbraccio 😘😘😘😘
Bello arrivare a Malta e trovare l’atmosfera di festa: ci si sente subito i benvenuti e l’allegria è contagiosa! 😉
Kiki sarebbe a suo agio, con tutte quelle porticine, quei balconi: probabilmente mi ritroverei a parlare da solo lungo le strade de La Valletta! ahahahaa
A me ispirano tantissimo i Barrakka Gardens, dalle foto traspare un’atmosfera super romantica e le tue parole mi convincono che sia il posto giusto per una passeggiata mano nella mano nella più profonda tranquillità! 😉
Mi sembra che questo valga anche per Birgu, fuori dai percorsi turistici, con i bambini che giocano nelle piazze: hai proprio ragione, per certi versi ricordano tantissimo la Puglia, le strade di Vittoriosa!
Anche per questo, e soprattutto per incontrare i nostri amici comuni Deia e Ale, speriamo di poter partire presto per Malta anche noi! 🙂
Siete belli ragazzi!
Devo dire che, tranne in periodo di mondiali :), non mi era mai capitato di sentire così tanta gioia nell’aria come a La Valletta. Una bella atmosfera, niente affatto eccessiva. Sì, effettivamente tra portoncini e gallarijas Kiki impazzirebbe e tu con lei perchè ti chiederebbe di farle centinaia di foto! 😀
Gli Upper Barrakka Gardens, soprattutto alla sera, regalano un tocco di romanticismo ed infatti un po’ di tristezza l’ho sentita viaggiando senza la mia metà. Birgu io davvero la consiglio. Mi ero incaponita ad andarci e non me ne sono affatto pentita, anzi! Per le atmosfere e le sensazioni provate è la città che ho amato di più tra quelle visitate. Deia ed Ale sono due ragazzi F A N T A S T I C I e spero che possiate anche voi conoscerli personalmente. Non esagero dicendo che hanno reso questo viaggio speciale!
Buongiorno ragazzi 🙂
Ci eravamo persi qualche commento e ora che li abbiamo letti tutti…che dire, siamo senza parole!!! Siete tutti troppo carini 🙂 🙂 🙂 Ci fate arrossire ragazzi, davvero 😛 State scrivendo cose meravigliose su di noi, e siamo veramente emozionatissimi.
Per noi è stato un vero piacere ed un onore conoscere di persona qui a Malta gli amici che abbiamo incontrato, e saremmo incredibilmente felici di incontrarvi tutti prima o poi, uno per uno! Oppure – appunto – in un mega incontro tra amici blogger 🙂
(Oddio, non so se reggeremmo l’emozione di vedervi tutti assieme!!! :P)
Avete reso questa mattina meravigliosa, grazie davvero 😉 Ennesima dimostrazione di come questo mondo virtuale sia fonte di felicità molto molto reale 😉
Buongiorno Deia ed Ale, avete lasciato il segno! 😀
E comunque l’idea di questo mega incontro a Malta mi solletica davvero!