Visitare il castello di Karlstejn
Last Updated on 3 Agosto 2022 by Simona Viaggia Come Il Vento
C’era una volta un castello circondato da boschi e arroccato su una rupe a ridosso del paesino di Karlstejn nella campagna ceca. Vi dimoravano il re boemo, nonché imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo IV e la sua consorte.
Immagino che più di qualche bambino qui nella Repubblica Ceca si sia addormentato con la lettura di una fiaba con un incipit così (che poi le mogli in totale siano state ben quattro è un dettaglio trascurabile).
A Karlstejn e al suo castello non avevo affatto pensato. Non che il mio itinerario a Praga in generale fosse programmato. Per una serie di eventi inaspettati, nonostante avessi ben tre guide della città, non avevo pianificato nulla infatti.
Proprio sfogliandone una durante il volo mi sono soffermata sulle ultime pagine, quelle dedicate a cosa vedere nei dintorni. Più per ammazzare il tempo che per curiosità, se devo essere assolutamente sincera.
È stato allora che mi è apparso questo castello gotico immerso nella neve e arroccato su una roccia. Con sorpresa ho scoperto così che ad appena 30 km da Praga sorge uno dei castelli più importanti della Boemia.
Ecco, è stato lì che una mezza idea ha cominciato a frullarmi nella testa. Ho pensato che se fossi riuscita a ritagliarmi una mezza giornata non me lo sarei lasciata sfuggire. E devo dire che viaggiare da sola mi ha indiscutibilmente aiutata. Miei i tempi, mie le mete e le soste.
Come arrivare a Karlstejn
Dopo una mattinata di follia totale al Castello di Praga, schivando decine e decine di tour guidati, mi rendo sempre più conto che ho bisogno di un po’ di fuga dalla moltitudine di turisti. Cerco di vedere quanto più possibile nel corso della giornata per dedicarmi alla Praga ebraica nelle prime ore del mattino seguente in modo da tenermi libero il pomeriggio. E così è. Poco prima delle 14 sono già sul treno che mi porta a Karlstejn.
Giungere al villaggio è estremamente facile. Dalla stazione centrale di Hlavní nádraží partono treni circa ogni 30-60 minuti. Nello specifico la linea S7 direzione Beroun.
Insomma, Karlstejn è una meta facilmente raggiungibile per di più ad un prezzo irrisorio. Il biglietto A/R infatti costa appena 124 CZK, circa 5,05€
La fila per fare i biglietti sembra lunghissima e già mi immagino salutare con la manina il mio treno dal binario quando, andando alla ricerca di una biglietteria automatica, noto 3 sportelli dedicati interamente agli spostamenti domestici. Sì! In pochi minuti ho il mio biglietto tra le mani e sono sul treno. Karlstejn, arrivo!
(Se non volete fare la fila agli sportelli potete scaricare l’app Můj vlak. Facilissima da usare, in ceco e in inglese)
Dopo un paio di fermate nei sobborghi di Praga ecco che il treno comincia il viaggio nella campagna ceca. Poche sparute casette, fiumi con bagnanti in cerca di refrigerio e grosse balle di fieno.
In appena 40 minuti giungo alla stazione di Karlstejn. La strada che conduce al villaggio costeggia il fiume Berounka. È domenica e l’allegro vociare di un gruppo di bambini a mollo accompagna la mia passeggiata fino alla strada principale che porta al castello. Dopo due giorni di pioggia, il sole oggi si fa sentire e tra me ed il castello ci sono circa 30-40 minuti di simpatica passeggiata in salita.
La strada principale passa attraverso piccole casette con fiori alle finestre, ristoranti di cucina tradizionale ceca ed un’infinità di negozi di souvenir che rovinano quello che potrebbe essere un quadretto idilliaco. Carri trainati da cavalli da tiro fanno su e giù dal castello con il loro carico di turisti. La fortezza che sovrasta imponente il villaggio è visibile ad ogni passo.
Varcato l’ingresso e giunta finalmente nel piazzale del castello, non resisto alla tentazione di affacciarmi dalle mura merlate per ammirare il panorama. E lì, causa stories su Instagram, commetto un grave errore. Amici, prima di curiosare qua e là andate subito in biglietteria. Per passeggiare lungo le mura avrete tempo dopo.
Dovete sapere che è possibile visitare il castello solo con guida (solo in inglese) e in gruppo. Tutto è organizzato in modo che i gruppi non si accavallino pertanto a seconda del tipo di tour scelto si potrebbe correre il rischio di attendere anche a lungo.
Esattamente ciò che è mi è successo: attardarmi per fare le foto infatti mi è costata un’attesa di oltre un’ora!
Visitare il castello di Karlstejn
I tour proposti in biglietteria sono tre, di cui uno solo su prenotazione. Ciò che mi ha sorpreso, e devo dire non piacevolmente, è stato il diverso costo d’ingresso applicato ai visitatori stranieri, superiore del 50% rispetto a quello dei cechi. Capisco la necessità di pagare una guida parlante inglese, ma ho trovato il tutto eccessivo, anche perché i ciceroni mi sono sembrati sempre gli stessi.
Tipologia di tour
Il tour I della durata di 55 minuti include la visita alle stanze private ed a quelle di rappresentanza dell’Imperatore Carlo IV con i preziosi arredi dell’epoca del primo e del secondo piano. Tra le sale visitabili anche quella del Tesoro con la copia della corona di San Venceslao.
Il tour II della durata di 100 minuti è l’unico che richiede una prenotazione ed è anche quello che conduce alle stanze più preziose del castello, come la Cappella di Santa Caterina ricoperta di dipinti e pietre preziose e la Cappella della Santa Croce. Se volete andare alla scoperta del cuore spirituale del castello allora è questo il giro che dovete assolutamente scegliere.
Il tour III della durata di 40 minuti è senza dubbio quello più indicato per gli amanti dei panorami visto che consiste in un giro degli ultimi tre piani del castello inclusa la Grande Torre. La mia scelta è ricaduta proprio su quello non potendo accedere al tour II, sicuramente il più bello nonchè esaustivo.
La guardiana del castello
A condurci alla scoperta dei meandri del castello è Ludmilla, una giovane e preparatissima guida. Con il suo enorme mazzo di chiavi decisamente d’epoca ci apre letteralmente le porte del castello. Curiosamente chiude meticolosamente a chiave ogni porta prima di aprire la seguente tanto che per un attimo mi semba di essere nel film The Others.
La fortezza, perlomeno quella che ci sarà dato visitare, pare essere ferma nel tempo. Non sembrano esserci stati grandi interventi dell’uomo, di quelli che di solito servono per rendere un vecchio castello fruibile ai visitatori. Tanto che in alcuni casi restiamo letteralmente al buio fino a che non viene aperta la porta successiva. Sebbene il secondo piano non sia incluso nel nostro giro, il passaggio attraverso le scale ci offre un assaggio di come potrebbero essere le sale di rappresentanza e quelle private, in particolar modo la Cappella della Santa Croce. Tanto le volte che le pareti infatti sono ricoperte da splendidi affreschi con motivi imperiali e religiosi, cosa che non deve stupire visto che Carlo IV era un cattolico fervente e strenuo difensore della fede.
Ahimè Ludmilla ci vieta tassativamente di scattare foto e scivoliamo velocemente lungo le scale anche se la voglia di attardarsi ad ammirare gli affreschi è alta.
Il terzo e quarto piano sono pressoché vuoti. Se al terzo piano si può girare nella sala che custodisce solo una ricostruzione dell’intero castello ed un camino, il piano successivo è occupato da copie di busti adagiate sul pavimento.
È qui che la nostra guida ci racconta la storia del castello, le sue vicissitudini e la vita dell’imperatore Carlo IV, figura importantissima della storia boema.
Costruito a metà del XIV secolo in stile tardo gotico per volere di Carlo IV, il castello di Karlstejn non era solo la residenza dell’imperatore, ma anche la fortezza scelta per custodire i gioielli della corona imperiale.
Il tesoro vi rimase per circa due secoli ad esclusione degli anni delle guerre ussite durante i quali i gioielli furono portati via per motivi di sicurezza. Nel XVI secolo furono fatti diversi interventi di ristrutturazione che portano la fortezza ad avere un’impronta rinascimentale. Lentamente il castello andò in declino perdendo di importanza fino a che, in occasione del cinquecentenario della sua costruzione, fu dato via al progetto per riportarlo al suo antico splendore gotico.
Il quinto piano, con la sua vista, è indubbiamente il momento clou del tour III. Non vi è alcun accesso all’esterno come per molte torri che ho visitato. Ci sono solo delle finestrelle da cui è possibile ammirare il panorama. Ludmilla ci lascia 15 minuti di tempo per curiosare, raccomandandosi di chiudere ogni volta le finestrelle. Dall’alto dei 58 metri della Grande Torre la vista è indubbiamente appagata tanto nel suo perdersi sulla vallata boscosa sottostante tanto che sul villaggio stesso e sul resto del castello.
La fortezza si sviluppa infatti su tre terrazze rocciose e dall’alto è possibile ammirare l’intera struttura inerpicarsi sui vari livelli. Dai miei quasi 60 metri riesco a vedere chiaramente la strada che mi ha portato fin quassù, la prima porta di accesso fortificata così come il piazzale con le sue mura merlate, in cui mi ero intrattenuta al mio arrivo, ed il secondo ingresso. E poi la Torre Mariana che custodisce parte del tesoro reale e le altre torrette. Trovare la giusta angolazione dalle finestrelle con la macchina fotografica non è facilissimo ma almeno non c’è nessuno a spingere per cercare di farsi posto.
Lascio il castello di Karlstejn con il rimpianto di non aver prenotato il tour II, voi fatelo però!
Qui trovate tutte le informazioni in merito e non dimenticate che gli orari di apertura variano a seconda delle stagioni così come anche i tour disponibili.
Prima di tornare verso la stazione mi fermo in uno dei ristorantini vista castello per un goulash ed una Pilsner. I prezzi sono di qualche euro più bassi rispetto a Praga ma prima di sedervi accertatevi che accettino pagamenti con carta di credito. Se nella capitale è la norma, a Karlstejn sono stata costretta a girarne diversi prima di sentirmi dire l’agognato YES.
Il rumore degli zoccoli dei cavalli accompagna la mia discesa lungo la strada principale. Il castello che sovrasta il villaggio, le casette basse adornate di fiori con il fitto bosco alle spalle, tutto sembra evocare atmosfere da fiaba a Karlstejn. Se solo tutte quelle brutte parrucche colorate ad uso dei grupponi di turisti in modalità addio al celibato/nubilato non rovinassero l’immagine idilliaca!
Ripercorro la strada che porta alla stazione sotto un implacabile sole, l’unico di questo mio soggiorno in Repubblica Ceca. I bambini sono ancora lì a giocare ed a schizzarsi nel Berounka con il frinire delle cicale come sfondo.
Nella piccola stazione non ci sono informazioni in inglese ma una vecchia insegna con scritto Směr Praha mi indirizza verso il binario. Torno a Praga ed alle sue stradine acciottolate in tempo per godermi l’ultimo magico tramonto a Mala Strana.
Apperò che organizzazione quella dei tour nel castello! E meno male che il posto è nei dintorni di Praga e non rientra fra le attrazioni diciamo classiche del centro. Io concordo con il discorso dell’agevolazione ai local però non con un divario così importante! Comunque hai fatto bene a spostarti, è stata una vera chicca da mostrare a chi fosse in cerca di rotte poco battute (almeno per ora) dagli asiatici *_*
Bellissima l’immagine di Ludmilla con il pesante mazzo di chiavi antiche, la sto abbinando al suono degli zoccoli dei cavalli sul selciato! <3
Anche il castello di Praga era organizzato per tour. Evidentemente funziona anche se incasina un po’ la mente. Di spostarmi ne sentivo il bisogno, l’affollamento di Praga mi stava facendo impazzire. Grazie al cielo nemmeno un asiatico a Karlstejn. Nulla contro ma la maleducazione diffusa, gli ombrellini parasole, le spinte, le ore per i selfie..basta, ne avevo abbastanza. C’è modo e modo per fare i turisti.
La cosa che mi ha colpito del castello è stata proprio questa immagine ferma nel tempo, nessun allestimento moderno, le chiavi antiche, le porte chiuse ad ogni passaggio. Mamma mia la povera Camilla! Era col fiatone a furia di fare quelle scale su e giù tour dopo tour. Ti immagini che atmosfera con il castello avvolto nella neve ed il cielo plumbeo in inverno? Solo che mi sa che la Grande Torre non è accessibile
Grazie Daniela per aver letto.
Non mi sconvolge la diversificazione di prezzo tra locali e turisti, ma forse in questo caso hanno un pochino esagerato. Però il castello è un vero splendore e per quello che vedo e leggo il prezzo vale il biglietto. Bella la scena della guida che apre e chiude le porte con le chiavi d’epoca, fa sembrare che il castello sia ancora abitato. Praga l’ho visitata qualche anno fa in inverno, sotto la neve; ho in programma di ritornarci in altra stagione. Nell’occasione non mi perderò questa visita
Sì, devo dire che con la diversificazione hanno esagerato un po’ troppo. La differenza è notevole e secondo me si finisce per rischiare anche di non vendere dei biglietti. Su tripadvisor ho letto di qualcuno che si è limitato a guardare il castello da fuori.
Devo dire che il mazzo di chiavi pesanti e quelle porte chiuse ad ogni passaggio hanno fatto indubbiamente colpo su di me 🙂
Ti auguro di tornarci quanto prima, Fausto!
Alla fine sono sempre più convinta che le cose non programmate siano quelle che regalino le sorprese migliori. O comunque in questo caso è stato così. Per fortuna il castello non è ancora stato preso d’assalto dal turismo di massa e dai giapponesi con i selfie stick, ma a giudicare dalla bellezza del posto temo che lo sarà molto presto!
Va bene il divario di prezzo tra la gente del posto e i turisti, ma forse così è un po’ esagerato 😉
Sì, divario esageratissimo!
Devo dire che solitamente programmo solo quello che mi interessa davvero vedere ma a Praga non ho fatto nemmeno quello. Eppure credo di essermela goduta abbastanza. Mi ha sorpreso che il castello non fosse invaso dai turisti (che gioia)!
Quando abbiamo visto la foto su Twitter ce ne siamo subito innamorati: Karlstejn è uno di quei posti che riescono a catturarti da lontano e quel panorama sui territori circostanti è incredibile!
Speriamo di conoscere presto anche noi Ludmilla, con il suo grande mazzo di chiavi! 🙂
Il fatto che ci siano pochi turisti lo rende una meta ancora più top! 😉
Secondo me è la soluzione migliore per sfuggire ad una Praga assediata di turisti asiatici! E poi amiamo un po’ tutti i castelli, no? 🙂
Adoro questo castello, un posto assolutamente da vedere 🙂
Sicuramene è un gran bel colpo d’occhio il Castello di Karlstejn!
Posso chiedere un’informazione “di servizio” (nell’ottimistica prospettiva di riprendere presto a viaggiare)?
Ho visto nella foto pubblicata in alto che è disponibile un’audioguida… ma il supplemento per la visita in inglese è dovuto anche acquistando il servizio audioguida?
Comunque, ho in mente un tour di castelli boemi, e questa politica discriminatoria sembra essere la norma….
Ahimè il castello non si può visitare in autonomia. Non so per quale motivo ma le porte vengono chiuse a chiave dopo il passaggio del gruppo di visitatori. L’uso di audioguida finisce per essere così un di più che non conviene
Andrò a Praga ad Agosto e avevo già deciso che sarei andata a visitare il castello di Karlstejn, dopo aver letto il tuo post me ne dono ancora più convinta.
Quel che mi preoccupa di più è il muovermi all’interno della stazione Hlavni Nadrazi…sembra enorme e strutturata in più piani.
Arriverò con la metro.
Potresti indicarmi dove si trovano le biglietterie e dove sono i situati i binari rispetto alle stesse?
Ciao Barbara,
Innanzitutto ti consiglio di arrivare con un po’ di anticipo rispetto al tuo treno, in modo da avere tempo di orientarti.
Tutte le biglietterie si trovano al livello -2. C’è una grande biglietteria con l’insegna CD České dráhy con molti sportelli che serve sia per i treni nazionali che per quelli internazionali. Sempre molto affollata, ma alla sua sinistra ce n’è una più piccola dedicata solo ai treni nazionali. Ti consiglio di andare lì. L’insegna dice solo CD.
Dal livello -2 con un tappeto mobile arrivi al livello -1 dove trovi dei passaggi che tramite scale e ascensori portano ai binari che si trovano al livello 0
Al livello 0 c’è anche la hall della vecchia stazione.
Purtroppo non posso dirti il numero del binario 🙁
Spero di esserti stata d’aiuto
Innanzitutto grazie infinite per tutti i chiarimenti.
Proprio ieri ho acquistato gli e-ticket per il tour II, purtroppo però il tour in inglese era disponibile solo alle 13:35.
Ho poi dato un’occhiata agli orari dei treni e ho visto che hanno una frequenza di un’ora circa.
Sono indecisa se acquistarlo o meno online….cosa mi consiglieresti?
Per accedere alla zona treni ci saranno dei tornelli immagino…il biglietto va vidimato o posso salire direttamente sul treno?
Dovrei poi valutate bene l’orario di rientro.
Spero di trovare il binario giusto per il rientro a Praga!
Buongiorno Barbara,
mio piacere aiutarti! Per quanto riguarda i biglietti ho un suggerimento. Potresti scaricare l’app delle České dráhy. Si chiama “Muj Vlak”. Io l’ho appena fatto perché lunedì parto per Praga e spero di riuscire a ricavare una giornata a Plzen.
L’app è anche in inglese, sono riportate le informazioni sui treni, c’è persino il binario. Puoi acquistare biglietti per tutto il tuo gruppo, anche per età. Ti basterà mostrare il codice ricevuto al controllore.
Se invece decidi di acquistare in biglietteria, allora sì i biglietti vanno vidimati alle colonnine gialle.
In merito al ritorno, non devi temere. La stazione di Karlstejn è piccolissima. Ricorda di seguire l’indicazione Smer Praha per il ritorno 🙂
Un ultimo consiglio generale nell’utilizzo dei trasporti a Praga. I controlli non mancano mai! Sono stata 2 volte a Praga, a distanza di 25 anni, e ogni volta mi hanno fermata per il controllo biglietti!
Buon viaggio 🙂