Amburgo, cosa vedere nella più affascinante delle città tedesche
Last Updated on 31 Luglio 2020 by Simona Viaggia Come Il Vento
Amburgo ci ha accolti esattamente come avevo immaginato: con una di quelle fitte pioggerelline accompagnate dal vento che ti sferzano il viso ed un freddo intenso, di quelli che ti entrano nelle ossa per intenderci.
Il tempo di risalire in superficie dopo 45 minuti tra S-Bahn ed U-Bahn e raggiungiamo HafenCity, il quartiere avveniristico sorto su un’ex area portuale, in cui si trova il nostro albergo. Dopo un velocissimo check-in prendiamo possesso della nostra stanza, la Curaçao. Nel nostro hotel tutto ha il sapore della navigazione e del passato mercantile della città.
Sono appena le 5 del pomeriggio ed è scesa l’oscurità. Siamo subito in strada e cominciamo a percorrere una miriade di ponti di ferro, una caratteristica di Amburgo.
È stato durante questa prima passeggiata che si è andato materializzando nella mia mente il nostro itinerario nella città. Un percorso lungo i canali, un percorso che ci ha portato soprattutto alla scoperta dell’animo operaio e portuale, quello vissuto, quello che corre lungo l’Elba.
L’altro animo di Amburgo, quello altoborghese che si sviluppa intorno all’Alster ed ai suoi laghi artificiali è stato invece lo scenario dei mercatini di Natale, motivo del nostro viaggio nella Germania del Nord.
L’Amburgo mercantile
Cosa vedere: Hafencity
La scelta di Hafencity non è stata casuale. Di qui si raggiungono tranquillamente a piedi il Municipio e Jungfernstieg passando per quella che una delle più belle riconversioni che io abbia mai visto: Speicherstadt, letteralmente la città dei magazzini.
Il moderno quartiere di HafenCity sorge nell’area del vecchio porto che a partire dal 2008 ha visto diverse opere di riqualificazione urbana. È una zona ancora in costruzione con ampi bacini d’acqua, edifici avveniristici, lunghi viali che costeggiano l’Elba ed estesi spazi in forma di terrazzamenti. Un ambizioso mix di uffici, spazi residenziali e commerciali ed enti pubblici dove si respira una certa tranquillità.
Una delle caratteristiche principali di HafenCity è la possibilità di godere di ampi spazi in cui rilassarsi, come per esempio le Terrazze di Magellano che si affacciano sul Sandtorhafen, il primo bacino portuale artificiale creato ad Amburgo, dove ora sono ormeggiate le navi storiche oppure le Terrazze di Marco Polo.
Noi ci siamo gustati un tramonto sul Sandtorhafen in assoluta solitudine con in sottofondo il solo sciabordio dell’acqua.
Cuore del quartiere è la Elbphilarmonie, la filarmonica, inaugurata nel 2017. Il grandioso edificio, riconoscibile per la parte superiore in vetro che ricorda una vela ondeggiante, si poggia sul Kaiserspeichern A. Ancora una volta sono i magazzini a delineare lo skyline di Amburgo. Il Kaiserspeichern infatti era il più grande magazzino della città. Un imponente edificio in stile gotico un tempo sormontato da una torre con un orologio.
Se però state cercando un quartiere con una vivace vita notturna, HafenCity, per il momento, non fa al caso vostro. Ahimè alla sera, con la chiusura degli uffici e dell’università si spegne completamente. “Tote Hose”, si direbbe in tedesco. Un distretto con un grande potenziale ma ancora alla ricerca della propria anima.
Cosa vedere: Speicherstadt
Da HafenCity raggiungere quella lingua di terra che è Speicherstadt è estremamente facile tanto è breve la distanza. I moderni edifici di vetro ed acciaio lasciano spazio a costruzioni di mattoni rossi poggiate su travi di quercia e collegate da ponti di ferro.
Il complesso di magazzini fu costruito tra le fine del XIX e l’inizio del XX secolo in stile neogotico con laterizi rossi, tipici della Germania del Nord, torrette e tetti verde rame a punta. L’area è scampata miracolosamente ai pesanti bombardamenti della RAF durante l’Operazione Gomorrah nella seconda guerra mondiale e grazie ad una ricostruzione fedele all’originale è giunta fino a noi in tutta la sua bellezza.
Sì, bellezza. Perchè l’area dei magazzini io l’ho trovata incantevole ed affascinante. Ho una particolare adorazione per il gotico, immaginatelo poi prestato ad un’ archittetura industriale per di più marittima. Girando tra i canali col buio della sera in quasi solitudine mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, ai primi del novecento. Mi è sembrato di vederla avvolta in atmosfere fumose con in sottofondo il vociare indistinto in più lingue dei marinai.
Nei magazzini di Speicherstadt si conservava di tutto. Dai tappeti preziosi ai liquori, dalle spezie al caffe. Quei magazzini con pareti spesse fino ad un metro e mezzo e con una temperatura costante intorno ai 15 gradi in tutte le stagioni erano il luogo ideale per conservare simili tesori.
Oggi Speicherstadt è diventato un polo creativo e culturale anche se le tracce del suo passato mercantile sono conservate in alcuni luoghi che raccontano la storia della città come il Deutsches Zollmuseum, il Museo Tedesco della Dogana, ed il Kornhausbrücke, il ponte con le statue di Vasco De Gama e di Colombo. Dovete sapere che fino al 2013 questo ponte sul Zollkanal costituiva un vero e proprio posto di guardia oltre il quale si entrava nell’area extradoganale di Speicherstadt.
Quella dei magazzini, ve ne accorgerete facendo qualsiasi ricerca, è una zona particolarmente amata nelle ore serali grazie al magnifico lavoro d’illuminazione fatto. Se volete godervi i magazzini ed i suoi ponti non c’è nulla di meglio di una bella passeggiata serale. Fermatevi sul Poggenmühlenbrücke e prendete la macchina fotografica. Da questo ponte infatti si ha la vista più bella sull’iconico Wasserschloss, uno degli edifici più antichi e famosi di Speicherstadt. Situato su una piccola penisola tra due canali, il Wasserschloss, che una volta era il punto d’attracco delle navi per lo scarico delle spezie oggi è un piccolo paradiso per i golosi e gli amanti del tè.
Ma se devo essere sincera, il momento in cui ho amato passeggiare di più è stato al tramonto con i raggi del sole che si facevano largo tra i canali e riscaldavano i laterizi rossi in un lungo bacio. L’ora dorata a Speicherstadt trasuda romanticismo puro!
Il cuore di Amburgo
Cosa vedere: l’Alster
Amburgo, città di fiumi, laghi e di Fleete, i canali artificiali. E l’Alster è il salotto buono della città, quello che i tedeschi chiamerebbero “Gute Stube”. Un fiume curioso l’Alster perchè, giunto nel cuore della città, dà vita a due laghi artificiali, il Binnenalster e l’Außenalster.
Il Binnenalster, il più piccolo, si trova proprio nel centro di Amburgo e lungo le sue sponde si sviluppa il quartiere più esclusivo della città: Jungfernstieg con i suoi sontuosi palazzi dai tetti verdi che ospitano oggi costosi hotel ed il famoso grande magazzino Alsterhaus risalente agli inizi del novecento. Lungo la riva si trovano anche gli attracchi dei battelli a vapore che effettuano le crociere lungo canali e laghi accompagnati dal garrito stridulo dei gabbiani.
Curiosa è l’origine del nome Jungfernstieg. Dovete sapere infatti che significa salita delle nubili (no, zitelle come ho letto da qualche parte, non lo dirò mai) questo perchè, in passato, le famiglie erano solite passeggiare qui di domenica per presentare le figlie non ancora maritate.
Quella di Jungfernstieg è una promenade che mi ha ricordato molto la zona dei moli di Strömkajen e di Nybroviken a Stoccolma con i suoi bei palazzi ottocenteschi.
Il lungolago sa essere accogliente in tutte le stagioni, persino nel freddo inverno. I suoi gradini sono il semplice ritrovo di chiunque, mattina o sera, voglia godersi un momento di relax. Immaginatelo a settembre quando, durante il Binnenalster Film Festival, si trasforma in un cinema all’aperto con lo schermo gigante posto proprio nel lago. Insomma è il salotto buono della città ma sa essere molto accogliente.
Nei nostri giorni amburghesi l’abbiamo vissuto nella sua splendida e candida veste natalizia visto che lungo il molo si tiene uno dei mercatini di Natale più famosi. A dare a questa sontuosa cornice una dimensione ancora più fiabesca c’erano le Märchenschiffe, dei battelli dedicati ai più piccoli dove i bambini ascoltano favole, preparano dolci di Natale ed assistono a spettacoli teatrali. Non vi nascondo che ci sarei salita volentieri anche io.
Cosa vedere: il Municipio
Passeggiando lungo l’Alster giungiamo al Rathaus. Si specchia nel piccolo Alster che scorre per appena 200 metri, limitando i portici e la piazza che ospita il municipio. Una veduta d’insieme che potrebbe ricordare vagamente Piazza San Marco. Amburgo viene definita la Venezia del Nord: non so voi ma io non amo certi paragoni perché ogni città è unica ed in tutta onestà, a parte questa veduta, non riesco proprio a vedere la Serenissima in Amburgo.
Come un po’ tutti i municipi tedeschi anche quello di Amburgo ha un aspetto imponente e maestoso. Costruito in stile neo rinascimentale, ospita al suo interno il Senato ed il Parlamento di Amburgo. Ha circa 647 stanze ed è possibile visitarlo con una visita guidata. Giustamente nel giorno in cui siamo entrati erano sospese le visite. Ci siamo dovuti accontentare di ammirare le zone accessibili al pubblico liberamente.
Cosa vedere: Große Bleichen
Non che io sia un’amante dello shopping ed in particolar modo dello shopping di lusso, ma quest’area di Amburgo in cui ci siamo addentrati un po’ per caso attirati dai palazzi riflessi sui canali ha esercitato su di me un certo fascino. La Große Bleichen è la zona dello shopping esclusivo e la direttrice lungo cui si sviluppa il Passagenviertel, il quartiere dei passaggi. Qui, gallerie e cortili si aprono tra palazzi dall’aspetto retrò o tra edifici ricoperti di marmo nero e bianco che ospitano ristoranti, cafè e negozi.
Elba e l’animo portuale
Rude, vissuto ed autentico, l’animo portuale di Amburgo ha fatto vibrare le corde del mio animo al primo sguardo.
Il primo fugace incontro ha luogo la sera del nostro arrivo sotto una pioggerellina pungente e sotto le scarne luci dei lampioni in una Amburgo quasi deserta. Siamo alla ricerca del ristorante in cui ceneremo che si trova nelle vicinanze del Fischmarkt, il famoso mercato del pesce, e Landungsbrücken, la stazione della S-Bahn e dell’U-Bahn, è chiusa per lavori.
Arriviamo così a piedi in prossimità degli imbarcaderi dopo aver percorso una strada che mi ricorda l’animo contestatore della Germania più popolare. Case occupate, grandi striscioni di protesta, associazioni umanitarie ed ambientaliste. In un attimo mi sembra di tornare alla Berlino della mia gioventù.
Siamo a Sankt Pauli, quartiere di prostitute e marinai. Già ai primi dell’Ottocento il quartiere era famoso per essere un centro di divertimento in cui a fare da padrone era la prostituzione. La vicinanza al porto di Amburgo, uno dei maggiori snodi del commercio mondiale, con il suo via vai di marinai favoriva il fenomeno ed ancora oggi qui ad Amburgo si trova uno dei più grandi quartieri a luci rosse d’Europa.
Ma Sankt Pauli non è solo questo. Qui è nato il primo teatro di Amburgo. Qui ci sono bar, discoteche e club. A Sankt Pauli hanno mosso i primi passi i Beatles. Qui gioca il FC St. Pauli la più iconica delle squadre di calcio tedesche. La sua bandiera con il teschio e le ossa incrociate sventola orgogliosamente nello stadio e non solo.
Cosa vedere sull’Elba: l’area dei Landungsbrücken
Quelli che alla sera erano solo contorni indefiniti prendono magnificamente forma nell’ora dorata. Un tramonto infuocato cala lentamente sulle barche e sulle navi ormeggiate lungo i Landungsbrücken, i moli e gli imbarcaderi da cui partono i battelli dei tour ed i traghetti. Ad aspettarvi però nessun delizioso porto puntellato da barchette colorate, di quelli di cui pullula instagram, ma navi, container, gru giganti, chiatte e battelli. Ecco senza tentennamenti di sorta posso dire che è stato in questo momento che Amburgo mi ha catturata con il suo fascino aspro di città portuale vissuta.
Ai Landungsbrücken si respira l’essenza di Amburgo. Toglie il fiato la distesa di grandi navi ormeggiate, molte con un importante passato di navigazione. E se siete appassionati di storia del mare e della navigazione qui troverete pane per i vostri denti.
Tra gli alti alberi delle navi ormeggiare spicca la rossa livrea della Nave Faro. Costruita nel 1952, la nave oggi ha perso la sua antica funzione di riferimento per i natanti di passaggio per trasformarsi in un ristorante con una grandiosa vista sull’Elbphilarmonie ed in un hotel. E sì, avete capito bene, se lo desiderate potete lasciarvi cullare di notte in una delle sue cabine.
Poco dopo la nave faro si trova un altro pezzo di storia nautica e lo si trova nella Cap San Diego chiamata anche il Cigno Bianco per il suo colore bianco candido. Questo mercantile, a differenza del Rickmer Rickmers ormeggiato poco più in là, di tanto in tanto prende ancora il mare. Se volete provare l’emozione di un viaggio a bordo qui potete trovare il programma per il 2020. Quando è in porto, il Cap San Diego è aperto ai visitatori che possono esplorarlo in lungo ed in largo. La sala macchine, la cabina radio, il ponte di comando, la coperta. La nave museo è interamente visitabile. Attraverso un tour di 90 minuti con audioguide in diverse lingue è possibile andare alla scoperta della nave. Vi solletica l’idea di dormire in questo gigante dei mari? Se sì, approfittatene per godetervi una notte sull’Elba!
Ma il pezzo da novanta dei Landungsbrücken è il Rickmer Rickmers varato nel lontano 1896. Questa nave museo a tre alberi ha solcato per decenni l’oceano in direzione India ed Estremo Oriente per poi trasportare carbone dal Galles al Cile fino a diventare nave scuola nella prima guerra mondiale.
La Rickmer Rickmers non è più in grado di navigare in mare aperto ma resta un punto di riferimento per Amburgo. Oltre ad essere un museo in cui sono ospitate anche mostre a tema nautico questa iconica nave ospita anche un ristorante.
Cosa fare sull’Elba: passeggiare sotto l’Elba!
Sì, avete capito bene: passeggiare sotto l’Elba. Non capita tutti i giorni di poter passeggiare sotto un fiume. Ad Amburgo si può grazie al Vecchio Tunnel sotto l’Elba, l’Alter Elbtunnel, aperto nel 1911 per collegare i Landungsbrücken a Steinwerder, sulla sponda opposta. La sua costruzione si rese necessaria per permettere agli operai dei cantieri navali e del porto di raggiungere facilmente l’altra parte del fiume senza dover dipendere dai traghetti la cui navigazione era spesso difficile in inverno.
L’Elbtunnel non è soltanto un pezzo importante nella storia di Amburgo ma anche un capolavoro di ingegneria oltre che un monumento storico. Al tunnel si accede attraverso un edificio con il tetto a cupola e tre portali in pietra. Due scale di 132 gradini ciascuna, 4 cabine a comando idraulico per i veicoli e due montacarichi per pedoni e ciclisti conducono a 24 metri sotto l’Elba.
Il tunnel è lungo 426,5 metri ed attualmente è percorribile solo da ciclisti e pedoni ed è assolutamente gratuito. Da quando sono cominciati i lavori alla stazione dei Landungsbrücken l’utilizzo da parte dei veicoli è stato sospeso.
Il suo aspetto dopo la ristrutturazione è rimasto inalterato. Migliaia di piastrelle ne ricoprono la superficie e di tanto in tanto dei pannelli ricordano l’inclinazione raggiunta. I montacarichi fanno continuamente su e giù con i passeggeri, ma se preferite potete fare come noi e scendere nel tunnel attraverso le scale. Sicuramente è una scorciatoia amatissima dai ciclisti che vi sfrecciano velocemente per spostarsi da una sponda all’altra.
Dove mangiare ad Amburgo
Da una città soprannominata la porta del mondo non ci si può aspettare altro che una cucina variegata ed un incredibile numero di cucine etniche. Aspettativa che non è stata assolutamente disattesa: l’offerta gastronomica non ci ha affatto delusi. Ad Amburgo si può fare a tavola un viaggio nel mondo accontentando tutte le tasche.
Abituati ad una cucina tedesca fatta di salsicce, stinchi e così via, non ci è sembrato vero poter assaggiare dei piatti che profumassero finalmente di mare. Il Mare del Nord si respira nello street food più famoso di Amburgo: il Fischbrötchen, il panino con l’aringa. Matjes o alla Bismarck accompagnata da cipolla e cetriolini sott’aceto, gustatevi l’aringa in uno dei tanti chioschi che puntellano i Landungsbrücken.
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Alt Helgolaender Fischerstube
Vi ricordate il ristorante nella zona del Fischmarkt di cui eravamo alla ricerca la sera del nostro arrivo? Ebbene sì, era proprio l’Alt Helgolaender Fischerstube dal nome complicatissimo da pronunciare. Desideravamo provare la cucina del Mare del Nord e le ottime recensioni ci hanno spinto fin qui. Vi dico subito che i prezzi sono decisamente sopra la media che trovereste ad Amburgo ma ogni tanto bisogna concedersi qualcosa di speciale. Tutto in questo ristorante ricorda una nave. Il legno fa da padrone e non possono mancare oggetti a tema nautico: timoni e lanterne in ottone, rose dei venti e bussole ed ovviamente modellini di velieri.
I piatti a base di pesce regnano sovrani.
Troverete alcuni dei piatti più caratteristici della Germania del Nord, come l’aringa marinata, la zuppa di anguilla ed il Labskaus. Trattandosi di pesce del nord, ovviamente, non aspettatevi un sapore intenso ma la materia prima è freschissima.
Perchè scegliere Amburgo come vostra prossima meta in Europa?
Perchè oggi Amburgo è la più affascinante delle città della Germania. Scordatevi Berlino (e ve lo dice una che Berlino l’ha vissuta nei suoi giorni migliori) con la sua invasione di turisti.
La città anseatica è frizzante, vivace, alternativa ma anche elegante. È una finestra sul mondo con una fiorente vita culturale ed artistica. Anticonformista ed attivista, marinara e gotica, neoclassica e patinata. Amburgo è un camaleonte.
Bellissimo lo scorcio Speicherstadt, così rigorosamente romantico! Stavo per scrivere quasi una Venezia minimal-industrial-chic poi più in basso ho sorriso leggendo le tue impressioni sulla definizione di Venezia del Nord 😛 Il mondo è pieno di “piccole Venezie del nord e del sud” come anche di “Piccole Parigi”…lasciamoglielo credere 😉
Le città sull’acqua (che sia mare o fiume) hanno sempre avuto una marcia in più: un punto di arrivo, di partenza, di scambio. Come dicono quelli bravi sono un “crogiuolo” di culture. Mi piace l’evoluzione urbanistica che hanno avuto nei secoli pur mantenendo intatta quell’anima antica.
Per molti anni senza rendermene conto ho fatto dell’acqua un filo conduttore dei miei viaggi, tanto che spesso per dormire spulcio proprio le sistemazioni nelle imbarcazioni. Poi da quando su Trip ho visto la foto postata da un utente di un ragno enorme sul letto di un Boat&Breakfast di Praga allora no…meglio un ragno d’appartamento che un ragno pirata 😛
Hai visitato una città portuale con un’anima bellissima Simona!
PS: il tunnel sotto l’Elba è una figata!
PPS: ma quel donnone teutonico? Ed io che immaginavo le donne tedesche come valchirie alte slanciate alla Schiffer 😉
😀 E dire cara Daniela che mentre scrivevo delle navi museo adibite ad hotel ho pensato che sarebbero state la tua sistemazione ideale in un ipotetico futuro viaggio ad Amburgo!!
Non ci saranno ragni pirata allora. Sai che tutti i luoghi che ho visitato quest’anno avevano come filo conduttore l’acqua e ci ho fatto caso solo tirando le somme? Tra l’altro non sono mai stata così tanto soddisfatta come quest’anno dei miei viaggi! Odio questa cosa della Venezia del Nord! 🙂
Credo di averlo sentito dire di Stoccolma e di un’altra infinità di luoghi. Ma lasciamo Venezia in santa pace 🙂
Ora se devo dirla tutta Amburgo, almeno nella parte del porto, con le sue chiatte e gru mi ha ricordato piuttosto Genova (Città che ho amato, sarà un caso? Ma detto tra noi, anche Cagliari mi ha ricordato Genova 😀 ma questa, come direbbe Lucarelli, è un’altra storia)
George non ha apprezzato il tunnel :O
Lo ha percorso tutto solo per farmi un favore e io dentro di me mi dicevo “Starà pensando: cosa c’è di particolare in questo tunnel?”
Camminare sotto un fiume! Wow. Poi immaginarne la sua costruzione sott’acqua quando le tecniche non erano sviluppate come oggi. Ma che sfida epica!
Ma quel donnone vero? Quasi quasi mi consolo 😀
Grazie Daniela per aver letto :*
Cara Simo ancora una volta torniamo a viaggiare e sognare sull’acqua! Che magia, che fascino ma soprattutto che carattere! Concordo con te sulla smania di associare un posto a un altro…questa città sembra unica e con una forte personalità. Acciaio, mattoni e acqua. Me ne sono già un po’ innamorata…
Ma quanto ci stanno facendo sognare tutte queste città sull’acqua? Sarà per gli incredibili panorami o per l’idea di apertura al mondo e di scambi di culture, come si diceva con Daniela?
Non manca niente a questa città: dagli spazi verdi all’architettura, dai locali notturni allo shopping; poi i canali sono sempre un’attrattiva d’eccellenza delle città d’acqua. Trovo molto intrigante il quartiere Hafencity; adoro le riqualificazioni industriali
Sì anche io trovo di gran fascino le città con i canali. Devo dire che è stato fatto un bel lavoro tanto ad HafenCity che a Speicherstadt. Non è semplice non stravolgere l’estetica quando sorgono nuovi quartieri
Da quanto tempo voglio andare ad Amburgo! Ma poi si “mette in mezzo” qualche altra meta e lei continua a rimanere lì nella lista dei posti da vedere. Mi piacerebbe molto vederla verso la fine dell’estate, chissà se quest’anno ci riuscirò?
Ho l’impressione – da quello che hai detto e dalle immagini che hai pubblicato – che Amburgo sia una città dall’eleganza austera ma allo stesso tempo vivace. Una vivacità non troppo apparente e quindi molto più apprezzata (almeno per me è così).
Il panino all’aringa. ma chissà che bontà! Io ogni tanto sogno ancora quello che ho mangiato a Stoccolma da un banchetto in strada. Segnato anche il nome del ristorante.
Buona domenica 😘
Altre mete scansatevi che è arrivato il turno di Amburgo!! Ogni volta che mi sono trovata nel meraviglioso Nord Europa, che fosse la Germania settentrionale o la Scandinavia, mi sono buttata a tuffo sulle aringhe. L’albergo di Amburgo aveva una colazione costosa ma che varietà! Non mi sono tirata indietro davanti ad aringhe e salmone marinato alle 8 del mattino! 😀
A me Amburgo ha ricordato la Berlino degli anni 90, che per me era il top!
Sono contento di aver letto questo articolo. Adesso so che il giorno in cui deciderò di prenotare il viaggio nelle città anseatiche, includerò anche Amburgo.
Tramite le tue belle foto e le informazioni utili che hai lasciato, ho deciso di volerla visitare 🙂
Brava!
Pietro
Ma sono contentissima di averti convinto,Pietro! 🙂