Nazar Boncuğu: il mito dell’occhio di Allah
Last Updated on 25 Marzo 2022 by Simona Viaggia Come Il Vento
Due sono i colori che più di altri raccontano la Turchia: il rosso delle bandiere turche che sventolano gonfie di orgoglio quasi ovunque ed il blu dei Nazar Boncuğu che tingono delle nuance del cielo e del mare i mercati ed i negozi.
Quello che per i milioni di turisti è un grazioso souvenir da portare a casa è in realtà un amuleto dalla storia antichissima che trova le sue radici in tutto il bacino del Mediterraneo ed ha una profonda valenza culturale in Turchia.
L’occhio di Allah, il nome con cui impropriamente è conosciuto in Italia sebbene non sia sia un simbolo religioso, è onnipresente in ogni aspetto della vita turca. Case, attività commerciali, auto e taxi, non vi è luogo in cui questo talismano non sia presente. Viene regalato quando ci si trasferisce in una nuova casa, si acquista una nuova macchina, quando nasce un bambino.
È spesso usanza appuntarlo con una spilla da balia anche sugli indumenti dei neonati, in un luogo non visibile, per proteggerli. Una volta c’era anche una compagnia aerea turca che aveva il Nazar sulla coda dei propri velivoli. Nel 2018 è diventato persino un’emoji 🧿
Insomma guardatevi attorno nel vostro prossimo viaggio in Turchia e cercatelo nei posti più impensabili!
Cos’è il Nazar Boncuğu
Il Nazar Boncuğu, contrariamente a quanto molti credono, non è né un portafortuna né un simbolo religioso. È un talismano che protegge chi lo porta dal malocchio assorbendone le energie negative. In Turchia è conosciuto anche con il nome gökçe munçuk che in turco antico significa perla blu.
Secondo la credenza popolare, l’energia negativa ed i cattivi pensieri si diffondono attraverso gli occhi e gli effetti di questo potere possono influenzare gli altri o danneggiarli.
Questo non significa che tutti gli sguardi siano malevoli. Affatto. Semplicemente ci sono occhiate, se vogliamo chiamarle così, derivanti da un senso di invidia o di brama che causano malattie, fallimenti o conflitti. Sebbene il Nazar Boncuğu in molte lingue sia chiamato Occhio del Diavolo o del Male in realtà è esattamente l’opposto.
Questo amuleto infatti protegge proprio dal male allontanandolo dalla “vittima”. Nell’assolvere il suo compito l’amuleto si rompe. Se trovate perciò rotto il vostro Nazar non disperatevi, perché vuol dire che vi ha protetto. L’energia negativa ha colpito l’amuleto e non voi.
La tradizione vuole che per essere efficace il talismano debba essere fatto a mano. Quelli non artigianali sono solitamente usati come gioielli. Il Nazar deve essere anche prodotto in forni speciali chiamati forno dell’occhio dove, secondo la leggenda, si trovano gli spiriti protettivi.
L’origine del Nazar Boncuğu
La sua origine è antichissima e risale al 3.300 a.C., ancor prima dell’islamizzazione della popolazione turca.
Nel 1937 durante gli scavi a Tell Brak condotti da Sir Max Mallow, archeologo e marito di Agatha Christie, furono rinvenuti migliaia di idoli in alabastro con gli occhi intagliati.
Questi piccole figure antropomorfiche sono le antesignane delle perle blu che conosciamo oggi. Gli scavi in questa antica città della Mesopotamia portarono alla luce un tempio la cui peculiarità era quella di non avere fondamenta. A rendere questo luogo però uno scrigno prezioso fu la scoperta degli idoli oculari che, secondo gli studiosi, erano ex voto lasciati per ringraziare gli dei di favori ricevuti. Il tempio è stato chiamato il Tempio degli Occhi.
Il Nazar Boncuğu nel suo aspetto attuale comparve intorno al 1.500 a.C. quando cominciò a svilupparsi la produzione del vetro nelle isole dell’Egeo ed in Anatolia. All’abilità degli egiziani, che intuirono come creare un pigmento permanente per le loro arti decorative dalla fusione dell’argilla smaltata mista al rame ed al cobalto, si deve il colore blu.
L’uso di talismani contro il malocchio nella storia delle civiltà non è affatto una novità. Simboli contro il male e le cattive azioni non sono mai mancati nelle antiche culture infatti. Già nell’antico Egitto si usava dipingere l’occhio di Horus sui sarcofagi per portare fortuna alle anime dei morti nel loro viaggio nell’aldilà.
Gli antichi greci lo disegnavano sulle barche per proteggerle dall’ira di Poseidone. Anche le antiche tribù nomadi turche credevano nel potere del malocchio e crearono amuleti per difendersi dal male. Prima di stabilirsi in Anatolia avevano viaggiato attraverso l’Asia centrale ed il Nazar Boncuğu potrebbe essere la sintesi delle tradizioni ancestrali delle terre attraversate.
La simbologia del colore blu
Il blu da sempre è considerato un colore positivo che incute sicurezza ed ottimismo. Emana energie positive ed in molte culture si crede tenga lontano il malocchio.
Per le popolazioni dell’area dell’area mediterranea e mediorientale, da sempre attanagliate dalla siccità, il blu è il colore dell’acqua e quindi della crescita e della prosperità. È anche il colore della purificazione ed aiuta ad eliminare tutto ciò che è velenoso e nocivo.
Il blu è anche il colore del cielo e nel caso del Nazar Boncuğu non dobbiamo affatto considerarlo una casualità. Nei tempi antichi le popolazioni dell’Asia centrale adorava Tengri, dio del cielo blu, che sedeva in cielo e proteggeva le persone dal male. Le antiche genti turche pertanto consideravano questo colore sacro e lo usavano come protezione.
Credenze legate al Nazar Boncuğu
Secondo un’antica credenza turca che risale allo sciamanesimo, il Nazar era il talismano che più temeva Albıs, una strega malvagia dal colore rosso con capelli disordinati, occhi sanguinanti ed unghie lunghe che viveva in zone desolate o nei tronchi cavi degli alberi. Appariva alle donne che avevano appena partorito per terrorizzarle e si nutriva dei polmoni dei neonati. Il Nazar assorbiva la magia e la rifletteva su Albıs.
Un’altra leggenda decisamente meno paurosa racconta che una volta c’era una roccia in riva al mare che nessuno, nemmeno 100 uomini forzuti e tutta la dinamite del mondo, riusciva a spostare. Viveva però in quel luogo un uomo che era solito andare in giro indossando un Nazar. Gli abitanti scoraggiati da tutti i tentativi andati a vuoto decisero di chiedergli aiuto. L’uomo arrivato sulla spiaggia guardò la roccia e sorpreso esclamò <<Che grande roccia!>>
Nello stesso istante in cui lo disse si sentì un boato e l’immensa roccia si spaccò in due.
Quando state per acquistare un Nazar Boncuğu non state comprando semplicemente un souvenir o un gioiello in vetro. State acquistando un oggetto con un passato lungo 5.000 anni che esiste sin dalle prime civiltà. Il Nazar è la continuazione di una tradizione antica quanto la stessa storia umana. Il Nazar ha attraversato terre e Paesi lontani, ha unito popoli culturalmente e geograficamente diversi. State acquistando un pezzo di storia e cultura turca.
Ottimo resoconto!
Grazie mille!
Chi meglio di te poteva raccontare storia e origine dell’amuleto per eccellenza???
🙂
Tra l’altro ne ho ricevuti di bellissimi proprio da poco
Sicuramente più elegante del nostrano corno. Proporrei un gemellaggio di simboli per fronteggiare l’infausto periodo 🧿 🌶
Caro Fausto,
ci vorrebbe proprio la forza congiunta di questi due simboli per scacciare il male di quest’ultimo anno!
Ogni volta i tuoi racconti e i tuoi resoconti sono capaci di attirare la nostra attenzione!
Alla frase “il blu dei Nazar Boncuğu che tingono delle nuance del cielo e del mare i mercati ed i negozi” abbiamo immaginato di essere catapultati tra i vicoletti pieni di negozi e bancarelle.
Devo dire che l’effetto scenografico della distesa di blu nei mercati è decisamente bello 🙂
Grazie per essere passati a leggere!
Già di per sé il mondo mediorientale è affascinante con la sua cultura, se ci affianchiamo anche la simbologia e la spiritualità, ecco che cedi completamente.! Non poteva essere che blu il colore di un talismano deputato alla protezione, e anche il nome è molto evocativo! Sì, in effetti l’analogia che ha fatto Fausto è vera, in fondo anche o’ curniciello assolve alla funzione di proteggere dal malocchio (occhio appunto) 😉 Quindi anche il Nazar si deve regalare, o una persona può acquistarlo per sé? Anche io ne posseggo uno, regalatomi tanti anni fa…. ora vado a cercarlo per vedere se è tutto intero! 😀
Ma poi io mi domando, ma chi diavolo ha inventato l’espressione “cose turche” quando le cose turche sono meravigliose! 😉
Regalaci altri viaggi come questo, Simona! *_*
Un detto almeno è azzeccato “Fumare come turchi” 😀
Quello è vero.
È affascinante come il concetto di malocchio sia trasversale e radicato in tutte le culture. O’curniciello rientra perfettamente nella sfera del Nazar. Ecco, sarebbe bello se ne scrivessi la storia.
Regalato o comprato penso che il Nazar assolva comunque alla sua funzione. Se il tuo dovesse essersi rotto, fammi un fischio 😀
Un bacione :*
Ciao, volevo chiedere:
1).amuleto con cordoncino, quest’ ultimo sì rompe, se lo si sostituisce, avrà comunque effetto?
2) bracciale con 2 nazar piccoli e uno legato grande, quest’ ultimo sì rompe, è tutto da buttare?
Grazie infinite
Cinzia
Ciao Cinzia,
Per quanto riguarda la tua prima domanda, il cordoncino nel nazar è solo un accessorio. Il talismano è il Nazar quindi non cambia nulla.
Per quanto riguarda la tua seconda domanda, in teoria il nazar, rompendosi, ha svolto la sua funzione.
Se ha un legame affettivo però cerca di recuperare ciò che resta del bracciale. ☺️
Mito e magia? Bell’articolo! Mi hai incuriosito!
Grazie! 🙂
Mi vengono in mente due cose. La prima è legata al concetto di malocchio, lo sguardo pesante di alcuni, la iattura capace di portare sciagura così radicata anche in Sicilia.
La seconda è l’occhio, inteso come luce, sguardo che protegge. Gli occhi sono uno dei simboli per eccellenza di una delle sante più amate in Sicilia, Santa Lucia.
Non è meraviglioso come il sacro e il profano si incontrino e fondano in giri infiniti che non conoscono confini?
Come dicevo a Daniela, è incredibile come il concetto di malocchio faccia parte di un po’ tutte le culture. Interessante come in Sicilia l’occhio finisca per essere bene e male assieme. Fede e folclore che si intrecciano. Sì, meraviglioso
Non sapevo assolutamente nulla del Nazar e ho imparato tante cose nuove. Avevo visto delle immagini, ma pensavo che fossero dei semplici oggetti decorativi: molto belli ma solo oggetti di artigianato locale. Invece c’è dietro una storia antichissima (in cui c’è di mezzo pure il marito di Agatha Christie). Tra l’altro mi domando come mai nella cultura piemontese non ci siano oggetti o riti con uno scopo simile: non ricordo di aver mai sentito parlare le mie nonne di cose particolari da fare per tenere lontane le cose negative. Magari è un aspetto che è arrivato in alcune zone e in certe altre no, sarebbe curioso andare a fondo dell’argomento.
Sì, sarebbe da indagare anche perchè superstizione e malocchio sono quelle cose che incredibilmente accomunano popolazioni di ogni parte del mondo.
Bellissime le foto della Christie e di Sir Mallow nel sito archeologico di Tell Brak. Chissà se l’hanno ispirata per qualcuna delle sue opere
Ed è uno di quelli oggetti che associo a questo viaggio in Turchia che ancora sembra che non sia da farsi.
Ci riuscirai! Magari non questa estate ma la prossima! Intanto in Turchia sono più avanti di noi con le vaccinazioni
Ignoravo completamente la storia del Nazar, anzi ero tra quelle convinte che si trattasse di un semplice portafortuna. Ne ho uno in casa che mi fu regalato proprio a Istanbul. Inizierò a guardarlo con occhi molto diversi 😆
E ne controllerai anche lo stato ^_^
Mi piace tantissimo il Nazar: mi piace la forma, il colore, ciò che rappresenta. E sento l’esigenza di averne uno in tasca: sarà la scusa buona per visitare finalmente la Turchia??? 😉
Un abbraccio Simo! 🙂
Be’ direi caro Ale che è un ottimo pretesto per andare in Turchia 😀
Un bellissimo viaggio quello appena fatto leggendo il tuo articolo! Grazie mille 🙂 sempre affascinato da queste storie!
Grazie mille per aver letto!
Bellissimo articolo ci ha incuriosito molto. compliementi
Grazie ragazzi!
Bellissimo racconto, quasi riesci a viverlo come se fossi li, ma dove si può acquistare i. Italia o in Svizzera? Si trova oppure lo trovi solo un turchia, grazie se mi rispondi complimenti
Ciao, grazie mille!
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Grazie per la condivisione! Non ne ero a conoscenza! Top!
Grazie a te per aver letto!