Copenhagen, due giorni nella capitale dell’hygge
Last Updated on 18 Marzo 2022 by Simona Viaggia Come Il Vento
Copenhagen e la Danimarca da alcuni anni ormai sono associate all’idea di benessere e felicità ed elevate a rifugio ideale dell’animo oltre che del fisico.
E l’hygge, con la sua filosofia di appagamento personale assaporando le piccole gioie, è ormai un vero e proprio monumento nazionale, tanto da aver spinto il Paese scandinavo a chiederne il riconoscimento come Patrimonio dell’Unesco.
È in inverno che l’arte danese dell’hygge raggiunge la sua massima espressione.
A Copenhagen ero già stata alcuni inverni fa ma avevo quasi dimenticato quella piacevole sensazione di intimità che si respira nella capitale.
È bastato poco per sentirmi come avvolta in un caldo abbraccio. I dolci alla cannella nei café, la cioccolata calda, le luci delle candele alle finestre, i plaid sulle sedie nei locali, quanto calore ed intimità nelle piccole cose!
Copenhagen a piedi? Assolutamente sì!
La capitale danese è una di quelle città che possono essere visitate comodamente a piedi.
Punto di partenza per la scoperta della capitale è stato il nostro hotel in Studiestræde, a metà strada tra la stazione centrale e Rådhuspladsen, la Piazza del Municipio. Una scelta non tra le più economiche ma decisamente funzionale visti quelli che erano i nostri programmi.
A poche centinaia di metri l’ingresso principale dei Giardini di Tivoli che hanno accompagnato con spettacolari scenografie natalizie (ed anche le urla dei visitatori sulle giostre che ci hanno fatto tanto ridere – siamo persone cattive, lo so) ogni nostra uscita.
Siete pronti a seguirmi in questo viaggio alla scoperta della capitale danese?
Cosa fare a Copenhagen
Passeggiare lungo la Strøget
Che siate amanti dello shopping o meno, durante la scoperta di Copenhagen vi imbatterete in Strøget, la via pedonale più famosa della città. Siamo arrivati in serata nella capitale ed è stata la meta della nostra prima passeggiata.
Da Rådhuspladsen a Kongens Nytorv, collega ben cinque strade, ognuna delle quali si dirama in una serie di piccole zone commerciali con deliziosi edifici storici. C’è un gran via vai di gente, come si conviene a tutte le vie dello shopping, catene di abbigliamento e boutique, ristoranti e pub, statue e fontane.
L’impianto di questa lunga strada pedonale risale al XVIII secolo quando l’area fu riprogettata dopo un incendio. Gli edifici che vi si affacciano sono quasi tutti del XIX e del XX secolo ma non mancano pregevoli edifici in stile rinascimentale olandese con i mattoni rossi ed i tetti color rame.
Lungo la via una tappa obbligatoria anche solo per curiosare è il flagship store della Royal Copenhagen che è ospitato su tre piani in un meraviglioso palazzo rinascimentale del 1616. I prezzi delle famose porcellane danesi sono intoccabili ma è comunque un bel tuffarsi in un mare di blu e bianco.
Nel periodo di Natale non mancano nemmeno i mercatini come a Nytorv, dove troverete quello dedicato a H.C. Handersen.
Godersi i colori di Nyhavn
La zona più iconica di Copenhagen è Nyhavn, il Porto Nuovo. Chi di noi non si è mai imbattuto almeno una volta in una foto di questo porto canale costeggiato da casette colorate che si specchiano nell’acqua?
Sarà partito probabilmente dall’immagine pittoresca di quest’area il vostro desiderio di visitare la città.
Ci si arriva proprio dopo aver percorso la lunga Strøget ed aver attraversato Kongens Nytorv, la piazza ciottolata più grande della città che vede campeggiare al centro la statua del re Christian V di Danimarca.
L’area antistante Nyhavn è occupata da una gigantesca ancora, il Mindeankeret, monumento commemorativo agli oltre 1700 uomini della Marina Militare danese morti durante la seconda guerra mondiale.
Oltre il Mindeankeret la vista si apre sui pittoreschi edifici di Nyhavn che in realtà di nuovo ha davvero poco! Questo porto canale infatti fu fatto costruire da Christian V tra il 1670 ed il 1673 per collegare Kongens Nytorv ed il centro cittadino al mare.
Una volta era frequentato da marinai e prostitute, come spesso accadeva nelle zone portuali, oggi invece è una delle zone più vivaci e animate della città dove bersi una birra, gustare piatti danesi in uno dei tanti ristoranti o semplicemente rilassarsi sedendosi sul molo di legno. Nonostante sia inverno, è tutto un susseguirsi di tavolini e sedie. Fate come i danesi e non abbiate timore del freddo! I plaid e le stufe dei vari locali vi terranno al caldo.
Per godervi Nyhavn in tranquillità vi suggerisco di andarci al mattino presto, prima che pub e ristoranti comincino ad affollarsi.
Se amate le favole e Hans Christian Andersen, allora a Nyhavn troverete alcuni edifici che potrebbero interessarvi.
Lungo il porto canale infatti Andersen visse quasi tutta la sua vita. Prima al numero 20, poi al 67 ed infine al 18.
Non pochi sono a dir la verità i luoghi dello scrittore danese a Copenaghen.
Presso il Bakkehusmuseet, che nel 1800 era ritrovo di poeti e letterati, potrete trovare diversi oggetti appartenuti ad Andersen, mentre nel cimitero Assistens Kirkegård nel quartiere alla moda di Nørrebro riposano le sue spoglie.
Girare per Christianshavn, la piccola Amsterdam
Da amanti delle città e dei quartieri sul mare non potevamo trascurare Christianshavn, un’area storica costruita nel XVII secolo per volere di Christian IV su un terreno artificiale. Con le sue case alte, strette e colorate che si sviluppano lungo i canali è uno tra i quartieri più pittoreschi di Copenhagen.
Si raggiunge con una lunga camminata da Nyhavn attraversando il ponte Knippelsbro.
Non sempre chi si spinge fino qui per visitare Christiania decide di gironzolare tra i colorati canali di Christianshavn. Eppure in questo quartiere si possono respirare atmosfere simili a quelle del più famoso porto canale con un tocco più local e decisamente meno affollato.
Passeggiando lungo le sue stradine acciottolate e dall’aria bohémienne, costeggiate da canali e case galleggianti, avrete l’impressione di trovarvi ad Amsterdam e non c’è da stupirsi visto che proprio alla capitale olandese si sono ispirati gli urbanisti rinascimentali.
A Christianshavn lo skyline si caratterizza per la curiosa guglia a spirale della Chiesa del Nostro Redentore. Noi abbiamo dovuto saltarla per mancanza di tempo ma è dall’alto dei suoi 90 metri che, dopo aver salito 400 gradini, potete godere di uno dei più bei panorami della città.
Per la gioia dei gourmand è in questo distretto che si trova il celebre Noma.
Visitare Christiania
All’estremità orientale di Christianshavn si sviluppa Christiania, la famosa città libera fondata da un gruppo di hippies nel 1971 sull’ex sito di una caserma militare.
Nata come una società alternativa guidata dai principi di pace ed amore ed in cui a decidere non erano le leggi ma le decisioni prese collettivamente, nel corso degli anni ha perso un po’ del suo fascino anarchico. I suoi circa mille residenti hanno dovuto persino acquistare il terreno dal governo per continuare a viverci ed è sempre più meta dei turisti.
Siamo arrivati a Christiania con una bella camminata da Nyhavn. Potete arrivarci però dalla stazione centrale in autobus con la linea 2A che si ferma nella Prinsessegade a 200 metri dall’ingresso oppure con la metro scendendo alla fermata Christianshavn.
L’ingresso è segnato da un arco in legno con inciso il nome. Non potete certo sbagliarvi.
Un cartello vi ricorderà che è vietato fotografare. In realtà non abbiamo trovato alcun vero impedimento a farlo ma abbiamo preferito ricorrere ad un più discreto cellulare piuttosto che ad una reflex a vista.
Fa un certo effetto camminare per Christiania dopo aver girato per Copenhagen.
L’ordine, la pulizia, la bellezza perfetta lasciano il posto alla confusione, all’immondizia, allo sporco. Ma non ho provato alcuna delusione in questo. Non mi aspettavo nulla di diverso se non il caos ed un’anarchica libertà. Perchè visitarla? Se non per semplice curiosità, allora per la coloratissima e quasi chimerica street art che la rende non solo una galleria d’arte a cielo aperto ma anche un luogo a tratti metafisico.
Cosa fare a Copenhagen
Salire sulla Torre Rotonda
Tre sono i motivi per salire sulla Rundetårn, uno dei monumenti più famosi della capitale danese.
La sua insolita rampa a spirale, senza gradini, che gira 7,5 volte intorno ad un nucleo cavo in muratura, la vista a 360°gradi su Copenhagen ed il più antico osservatorio ancora funzionante in Europa.
Nata come osservatorio astronomico per volere di Christian IV nel XVII secolo, mantenne questa funzione fino agli inizi del XIX secolo quando la struttura si rivelò troppo piccola per contenere strumentazioni sempre più grandi ed il crescente traffico nella zona rese le osservazioni imprecise.
Ma perchè una rampa a spirale e non i soliti gradini?
La rampa era un ingegnoso stratagemma per permettere a cavalli e carrozze con pesanti e delicati strumenti di giungere in cima.
Lo zar Pietro il Grande infatti vi salì a cavallo durante una sua visita a Copenhagen e non sono mancate nemmeno le gare ciclistiche. Persino una Benz Gaggenau ha fatto sentire il rombo del suo motore sulla Rundetårn!
Durante la salita fermatevi ad osservare di tanto in tanto dalle finestre. La vista sulle stradine è deliziosa.
Giunti sulla piattaforma in cima, lo spettacolo su Copenhagen è ancor più magico anche se, nel nostro caso, due odiosissimi ostacoli, ovvero pioggia battente e forte vento, hanno trasformato il momento in cima in una toccata e fuga.
Non dimenticate di scrutare la volta celeste con il cannocchiale giunti all’osservatorio!
Visitare il Rosenborg Slot
Con le sue alte torri sormontate da guglie verdi ed i mattoni rossi ad ornare le pareti. il castello di Rosenborg è uno degli edifici meglio conservati in stile rinascimentale olandese. Fatto costruire dall’illuminato Christian IV, il castello inizialmente fu utilizzato come residenza estiva e di caccia per poi diventare la dimora preferita del re che volle farsi portare qui nei suoi ultimi giorni di vita.
Visitare il castello attraversando le camere private dei monarchi, le sale di rappresentanza riccamente adornate è una passeggiata nella storia di almeno 300 anni di monarchia danese. Oltre ad ospitare mostre temporanee, custodisce le insegne reali ed i gioielli della Corona danese, tra cui la corona in oro, zaffiri, perle ed altre pietre preziose del modico peso di 3 kg utilizzata per l’incoronazione di Christian V, e gli incredibili leoni d’argento a grandezza naturale che fanno da guardia al trono dei monarchi nella Sala dei Cavalieri.
Eppure, nonostante ci siano buoni motivi per non perdersi i luccichii all’interno del castello, la parte preferita di questa residenza già a partire dal lontano 1771, quando furono aperti al pubblico, sono i giardini reali dove i danesi amano passeggiare o fare picnic.
Proprio accanto al Rosenborg Slot si trova la caserma delle Guardie Reali ed ogni giorno alle 11.30 proprio dal castello si può seguire la loro marcia dal castello al Palazzo di Amalienborg, attuale residenza dei monarchi, dove alle 12 ha luogo il cambio della guardia.
Passeggiare a Kastellet
Se avete tempo a disposizione e voglia di rilassarvi nella natura non potete perdervi una passeggiata alla Cittadella di Kastellet, una fortezza del XVII secolo a forma di pentagramma. Per secoli questo luogo è stato di vitale importanza nel difendere Copenhagen dagli attacchi via mare. Oggi è ancora sede di istituzioni militari ma è anche un luogo idilliaco dove rilassarsi, fare jogging o godersi semplicemente un po’ di pace circondati dalla natura. Tra l’altro da qui si in pochi minuti di cammino si raggiunge la Sirenetta.
Se la ricerca di un angolo idilliaco non è sufficiente per spingervi fin qui, lasciatevi allora attirare dai colori che a Copenhagen non mancano mai. Come quello rosso delle 6 baracche che un tempo ospitavano i soldati o quello giallo della Kastelletkirken, la chiesa della Cittadella un tempo riservata alla guarnigione.
A Kastellet inoltre si trova l’unico mulino ancora funzionante di Copenhagen. Perchè un mulino in una fortezza? Poter macinare il grano e quindi produrre pane era condizione essenziale per sopravvivere ai lunghi assedi.
Cosa fare a Copenhagen
Salutare la Sirenetta
Su uno scoglio di granito lungo il molo della Langelinje riposa la Sirenetta, l’icona di Copenhagen nata dalla penna di Andersen.
La statua nasce per volere del fondatore della Carlsberg che, dopo aver assistito alla trasposizione artistica della fiaba ad opera del Royal Danish Ballet, decise di commissionare la scultura e di regalarla alla città di Copenhagen.
La vita della Sirenetta sul suo scoglio non è stata sempre rose e fiori. Due volte decapitata, poi privata di un braccio, e le cronache raccontano persino di un tentativo di farla esplodere! Ma al tempo stesso è stata anche una viaggiatrice instancabile andando in tour per il mondo.
Una vita decisamente movimentata per questa piccoletta di appena 125 cm!
Non sono rimasta particolarmente impressionata dalla Sirenetta. Questo non solo per il decisamente poco suggestivo skyline industriale (sebbene il termovalorizzatore alle sue spalle abbia persino una pista da sci sul suo tetto), ma anche per la scultura in sé.
A voi la scelta se arrivare fino al suo scoglio o andare alla scoperta di qualcos’altro a Copenhagen.
Visitare il Nationalmuseet
Se come me siete amanti del mondo scandinavo ed interessati alla sua storia non potete perdere la visita al Nationalmuseet ed il suo percorso sulla storia vichinga e danese dell’ultimo secolo.
Il museo nazionale è un interessante viaggio che parte dalla Preistoria danese passando per il Medioevo ed il Rinascimento fino a giungere al periodo dell’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale.
Ad attirare la mia attenzione è stato senza ombra di dubbio il periodo preistorico fino all’epoca vichinga.
Lo sciamanesimo nordico, la magia runica, gli dei della mitologia norrena. Nelle saghe si raccontava come la magia runica potesse trasformarsi in qualcosa di pericoloso se chi la utilizzava non ne conosceva i segreti.
Al Nationalmuseet si trova una collezione straordinaria per gli amanti del mondo vichingo.
Il museo è organizzato in tre mostre permanenti dedicate a precisi periodi storici (Preistoria danese, Medioevo e Rinascimento e storie della Danimarca dal 1660 in poi) che permettono al visitatore, in caso di poco tempo a disposizione, di concentrarsi solo su parte delle collezioni.
A completare l’offerta del museo poi una vastissima raccolta etnografica di oggetti provenienti da tutte le parti del mondo e mostre speciali, come The Raid quella attualmente in corso incentrata sui viaggi vichinghi.
Cosa fare a Copenhagen
Tornare bambini a Tivoli
Entrate nell’incantato mondo di Tivoli sembra voler suggerire l’ingresso vestito a festa di questo antico parco tematico. Pensate che aprì i battenti nel lontano 1843 ispirando persino quel genio di Walt Disney!
La musica di sottofondo, le voci allegre dei visitatori, gli addobbi natalizi ma anche le lanterne cinesi ed il dragone che si snoda sulle teste regalando un angolo di lontana Cina incantano chiunque entri in questo mondo che sa di fiaba. Già solo varcare l’ingresso ci ha fatto sentire dei bambini catapultati nel paese delle meraviglie.
Durante il periodo natalizio al suo interno si svolgono i tradizionali mercatini.
Nelle casette di legno troverete decorazioni a tema, candele (credo che i danesi possano essere ufficialmente considerati i maggiori consumatori di candele), dolci alla cannella ed allo zenzero, oggetti in legno. Tutto l’occorente per rendere l’atmosfera della vostra casa calda e accogliente come vuole l’hygge.
Naturalmente non possono mancare i luoghi in cui poter gustare una tazza di gløgg, il vin brulè speziato e arricchito di uvetta e mandorle, oppure sgranocchiare i famosi rød pølse o il più popolare tra i piatti danesi, lo smørrebrød. Non mancano nemmeno giostre per i più temerari ed i caroselli dal tocco vintage.
All’interno del parco ci sono numerosi ristoranti ed anche un ricco calendario di spettacoli e concerti che sono inclusi nel biglietto di ingresso.
Il parco non è certo a buon mercato. L’entrata, a meno che non abbiate la Copenhagen Card, è a pagamento e acquistare il semplice biglietto di ingresso non permettere di usufruire delle giostre e di altre attrazioni, ma credo valga la pena passare sotto il suo grande arco ed immergersi nella magia.
Attenzione, Tivoli non è solo Natale, anzi! È un parco per tutte le stagioni con allestimenti che variano in base alle festività. Oltre alle giostre, ci sono padiglioni esotici, il Teatro della Pantomima d’ispirazione cinese con il sipario raffigurante una coda di pavone, la Pagoda Giapponese del 1900 illuminata da quasi 3.000 lampadine.
Vi consiglio di andarci per il tramonto se volete regalarvi atmosfere romantiche.
Se desiderate che Tivoli sia parte delle cose da fare a Copenhagen controllate il calendario delle aperture prima di prenotare il vostro viaggio.
Fare un tour dei canali di Copenhagen
Da Nyhavn partono diversi tour dei canali che, come già mi era capitato di constatare a Stoccolma, offrono un’interessante prospettiva sulla città e permettono di vedere zone che magari non riusciremmo a visitare con pochi giorni di tempo a disposizione.
Non lasciatevi spaventare dall’idea di un giro dei canali in barca in inverno perchè i battelli sono coperti e riscaldati.
Ogni sedile ha un audioguida ed in alcuni casi del nostro battello potrete anche avere la fortuna di averla in italiano (ma attenzione non è sempre così).
Durante il percorso si toccano alcuni dei luoghi di maggior interesse.
Potrete ammirare l’Opera e la sua struttura futuristica dal design d’avanguardia, omaggio alla città della Maersk, ed Amalienborg, residenza ufficiale dei Reali danesi.
Sarete affascinati dal Palazzo della Borsa sull’isola di Slotsholmen con la sua guglia avvolta dalle code di quattro draghi e dal Diamante Nero, il nuovo edificio della biblioteca reale rivestito in granito nero.
Mangiare Smørrebrød a Torvehallerne
Per gli amanti del buon cibo la Danimarca e Copenhagen in particolar modo sono diventate un vero paradiso. Pensate che la sola capitale ha almeno 26 ristoranti stellati, ma l’offerta in generale è davvero ricca. Che si tratti di pub o birrifici artigianali, di cucina New Nordic o biologica o del più semplice chiosco in cui addentare un rød pølse ce n’è per tutti i gusti e tasche.
Copenhagen è diventata un must anche per gli amanti dello street food con i suoi mercati dislocati in diverse parti della città. Tra questi il Reffen, una struttura che ospita stand tanto all’interno che all’aperto. Il concept è quello di offrire ottimo cibo di strada con un occhio al portafoglio, alla creatività nordica ed alla sostenibilità. Reffen tuttavia è chiuso in inverno. Dove andare allora?
Noi abbiamo optato per Torvehallerne, un moderno mercato al coperto in vetro e metallo poco lontano dalla stazione di Nørreport. Qui non solo potete acquistare prodotti alimentari freschi e specialità danesi ma anche sedervi in uno dei tanti piccoli ristoranti e gustare prelibatezze in un’atmosfera informale.
Se volete provare lo Smørrebrød, il celebre sandwich danese aperto a base di pane di segale, dovete fermarvi da Hallernes. Davanti alle sue teche abbiamo solo avuto l’imbarazzo della scelta ed il nostro palato è andato in visibilio addentando i suoi Smørrebrød. Non aspettatevi di pagarli poco per il solo fatto di essere in un mercato!
Muoversi a Copenhagen
Come arrivare dall’aeroporto Kastrup a København H
Il modo più veloce per arrivare alla stazione centrale di Copenhagen ( København H) è con il treno. In soli 13 minuti siete già a destinazione. Da København H partono autobus, treni S e treni regionali così come quelli diretti in Svezia.
Prima dell’acquisto del biglietto è importante informarsi in quale zona si trova la nostra destinazione. La rete dei trasporti di Copenhagen infatti è suddivisa in zone. L’aeroporto si trova in zona 4 mentre il centro in zona 1.
Durante la nostra permanenza a Copenhagen, sia per gli spostamenti da e verso l’aeroporto che per le nostre escursioni abbiamo fatto ricorso ai city pass.
Per arrivare in centro dall’aereoporto potete acquistare un biglietto singolo oppure il City Pass Small che include le zone 1-4 e che è valido 24 h. Noi abbiamo scelto questa opzione e non ce ne siamo pentiti.
Valutate sempre le zone in cui vi sposterete prima di acquistare il vostro biglietto. Se contate di fare qualche escursione o gita al di fuori della capitale potrebbe tornarvi più utile un pass di un biglietto A/R del treno. I pass infatti vi danno l’opportunità di potervi muovere poi anche all’interno della stessa Copenhagen.
È stato un utile consiglio che un simpatico addetto delle ferrovie danesi ci ha dato mentre stavamo per acquistare all’automatico i nostri biglietti per Roskilde. Questa città danese, famosa per il suo festival rock oltre che per il suo museo delle navi vichinghe, fa parte infatti di quella che viene definita The Greater Copenhagen Area.
Vi basterà acquistare il City Pass Large che include le zone 1 – 99 per muovervi per 24 h tanto in questa grande area metropolitana che nella stessa Copenhagen.
Una valida alternativa ai City Pass è la Copenhagen Card in cui è incluso l’ingresso gratuito ad oltre 80 musei ed attrazioni oltre all’utilizzo dei mezzi pubblici.
Se acquistare la Copenhagen Card o i Pass dipende dai musei e dalle attrazioni che volete visitare durante la vostra permanenza nella capitale danese.
Oddio, conoscendo la mia proverbiale sbadataggine avrei fatto una strage nel famoso negozio di porcellane. Devi sapere che con lo zaino sulle spalle io sono un’arma micidiale! Non mi meraviglierei di trovare la mia foto segnaletica davanti a tutte le cristallerie d’Europa. Secondo me si è perso il senso della visita a Christiania, mi sarebbe piaciuto visitarla appena nata, chissà perché l’ho sempre immaginata come una Woodstock urbanizzata. Ma quella specie di troll fatto di legno è molto bello, un’opera spartana ma ingentilita dal legno. E il mulino? È o non è uguale al mulino di Brema?
Interessantissimo il percorso lungo la mitologia norreno, che pezzi! Un piacevole e caldo diversivo alla pioggia e al vento che avete beccato sulla torre rotonda!.
Mi è piaciuto tantissimo come hai descritto l’intimità di Copenhagen, sarà la giornata fredda e uggiosa di oggi, ma con la mente sono volata nel Nord Europa tra cannella e cioccolata calda! E quel salmone…
Mi fa piacere che tu sia tornata subito a scrivere di viaggi <3 Ti abbraccio forte!
E comunque io l’associo anche a Mads Mikkelsen eh! 😛
Non voglio nemmeno dirti quanto sono costati quegli Smørrebrød al mercato. George mi ha detto “Non esagerare, mi raccomando”, ma io non sono riuscita a resistere alla tentazione di provare quelli che mi sembravano più golosi.
Sì, l’animo di Christiania secondo me si è perso un po’.
Credo di essere diventata ufficialmente cacciatrice di mulini 😀
Io non so come facciano a non ingrassare i danesi in inverno perché uno stop in una caffetteria è d’obbligo. E come resistere a tutte quelle tentazioni.
Mads Mikkelsen, parliamo del fascino degli attori danesi (E pure mezzi danesi come Viggo Mortensen :D)!!
Grazie per l’abbraccio. Mi servono <3
Un bacio :*
Mi ci vedo già a mangiare aringa e salmone e a fare spese nei mercati. Certo, Simona, lo sai, io col freddo e con la neve non riesco a farci pace ma adoro il concetto di felicità intima e appagante delle piccole cose. Vuoi che non ami questo paese? Un abbraccio.
Cara Simona come si può vedere dai caffè che posto spesso su Instagram amo berlo nelle splendide tazzine bianche e azzurre di Royal Copenaghen.
E per fortuna non ci sono mai stata perché se no sarei tornata “a secco”.
Bello il giro della città attraverso i tuoi occhi anche perché finora Copenaghen non mi ha attirato molto forse per ciò che mi raccontò anni fa una collega che ci aveva vissuto.
La devo riconsiderare…
Come forse hai capito noi non abbiamo molta affinità con il freddo ma questo tuo itinerario alla scoperta di Copenhagen ci ha parecchio incuriosito! L’atmosfera magica e il profumo di Asia che si respira aggirandosi all’interno di Tivoli, i meravigliosi scorci di Nyhavn e di Christianshavn che si riflettono sull’acqua e la caratteristica Rundetårn (la Torre Rotonda) potrebbero spingerci a cambiare idea e a prendere in considerazione questa città per un weekend primaverile!
Come al solito grazie mille per questo articolo ricco di informazioni utili!
In effetti il Nyhavn merita di essere definita la parte più iconica di Copenhagen; ho visto molte foto dei pittoreschi edifici che la compongono e me ne sono innamorato. Questa città potrebbe rappresentare una mia prossima meta. Una breve esperienza per tornare a viaggiare. Deliziosa deve essere anche la visita di Christiania e della Cittadella di Kastellet. Preziosa l’info sui biglietti, la terrò in mente
Ho un bellissimo ricordo di Copenhagen, dove sono stata due volte da ragazzina con i miei genitori, ma sempre in estate. Già mi era piaciuta tantissimo in quella stagione. ma da amante del freddo penso proprio che mi piacerebbe ancora di più in inverno.
Se penso agli smørrebrød mi vengono ancora gli occhi a cuore, a distanza di anni!
Pensa che sono stata vicinissima al punto di comprare un biglietto per il viaggio di primavera con mio fratello (incrociamo le dita): io avevo in lista Copenhagen, Malta e Amburgo ma mio fratello ha preferito un’altra città in cui non eravamo mai stati. Ma sarà per il prossimo viaggio!
Sarei anche io curiosa di vedere Copenhagen in estate, ma aspetterò un po’ di anni.
Gli smørrebrød per noi amanti di aringhe ed affini sono imperdibili.
A proposito, che delusione in hotel! Un 4 stelle in Danimarca che non mi mette aringhe e salmone nel buffet. Sgrunt! Non mi vedrà più! -.-