Prima volta a Istanbul: cosa vedere
Last Updated on 29 Luglio 2024 by Simona Viaggia Come Il Vento
Prima volta a Istanbul. Se siete qui è perché state organizzando un viaggio nell’ammaliante megalopoli turca e siete curiosi di sapere cosa non può mancare in questo primo approccio con una delle città più belle del mondo.
Se mi chiedeste quanti giorni dedicare a Istanbul vi direi non meno di una settimana. Questo nel caso vogliate visitarla con più calma, girare per i quartieri meno noti e vivere un’esperienza diversa. Ma non tutti abbiamo tanto tempo a disposizione e non c’è nulla di male nell’avere un approccio turistico nel vostro primo assaggio di Istanbul. Credetemi, l’amerete così tanto che vorrete tornarci. Io la guardo ogni volta con gli stessi occhi estasiati del primo incontro. E amo ritornare anche in quelli che si potrebbero definire luoghi turistici.
Siete pronti allora per scoprire i must di Istanbul per chi la visita per la prima volta? indossate le sneakers perché c’è da camminare.
(Se acquistate l‘Istanbul Kart, la tessera di trasporto pubblico, però vi risparmiate un po’ di fatica 🙂 )
Istanbul entra subdolamente nei vostri cuori già lungo il tragitto che dal nuovo aeroporto porta in centro. Ai lati della statale i primi quartieri che si arrampicano sulle colline e gli immancabili minareti delle moschee anticipano lo skyline della metropoli turca.
Il caos ed i rumori, amplificati dal caldo estivo, poi completano il quadro di una città a cavallo di due continenti che conquista al primo sguardo.
Prima volta a Istanbul: cosa vedere
Sultanahmet
La zona migliore da cui cominciare il giro di Istanbul è Sultanahmet, la Città Vecchia e cuore un tempo di Costantinopoli. Alcuni dei monumenti più famosi della città sono proprio qui e si respira l’essenza storica e culturale di Istanbul.
Prima di iniziare la visita dei palazzi e delle moschee prendetevi però del tempo per girare tra le strade di Sultanahmet e per ammirare quello che resta delle antiche case ottomane in legno.
Spesso messe in ombra dall’incredibile numero di attrazioni presenti in questo distretto, queste abitazioni sono una testimonianza di quella che era la vita di tutti i giorni in epoca ottomana.
Alcune sono state restaurate, altre sono in stato di abbandono, altra ancora trasformate in hotel. Qualunque sia il loro stato sono delle gemme culturali testimoni del passato.
Il Palazzo di Topkapı e l’harem
Posto sul promontorio del Serraglio con un’incantevole vista sul Bosforo, il Corno d’Oro e il mar di Marmara, il complesso del Palazzo Topkapı è di una straordinaria bellezza con le sue maioliche nelle più varie sfumature di azzurro che decorano gli esterni e gli interni degli ambienti.
La sua costruzione risale alla fine del XV secolo e per oltre quattro secoli è stato il centro amministrativo, artistico e culturale dell’Impero Ottomano nonché sede di intere dinastie di sultani. Tale è rimasto fino alla metà del XIX secolo quando il trentunesimo sultano decise di trasferire la corte nella nuova residenza di Dolmabahçe.
Il Palazzo Topkapı non è un classico palazzo reale all’europea né tantomeno un palazzo all’orientale. È un complesso sistema di giardini, padiglioni e corti divise da porte d’ingresso e circondato da una cinta muraria.
Nel 1924 Atatürk lo ha trasformato in un museo, il primo museo della Turchia, nonché uno dei più grandi complessi museali del mondo.
Percorrendo i cortili del Palazzo e l’harem non meravigliatevi di sentirvi catapultati nelle favole orientali de Le Mille e una Notte con le stanze colorate dalle meravigliose maioliche blu e dai mosaici, le collezioni di armi e orologi, ed un tesoro imperiale dal valore inestimabile. Alcuni dei gioielli più costosi al mondo sono custoditi proprio qui.
Al termine della visita ritagliatevi del tempo per bere un çay con vista magnifica sul Bosforo, il mar di Marmara ed il Corno d’Oro.
Visita al Palazzo Topkapı: informazioni utili
- Orari: 09.00-18.00
La biglietteria chiude alle 17.00 - Martedì chiuso
- Biglietti:Topkapi Palace + Harem + Hagia Irene: 420 Lire turche
Topkapi Palace + Hagia Irene: 320 Lire turche
Per info più dettagliate, vi consiglio di consultare il sito ufficiale del Palazzo Topkapı.
La Moschea Blu
La Sultanahmet Camii meglio nota come la Moschea Blu è la moschea più iconica non solo di Istanbul ma di tutta la Turchia. I suoi 6 minareti delineano lo skyline della città e la rendono inconfondibile.
La Moschea Blu ha cinque cupole principali ed otto secondarie ed un imponente cortile interno con ventisei colonne in marmo e porfido. La sua costruzione risale agli inizi del XVII secolo per volontà del sultano Ahmet I che volle così riaffermare il potere ottomano dopo la rovinosa guerra persiana.
Il suo soprannome si deve alla scenografica atmosfera blu creata dalle migliaia di piastrelle prevalentemente nelle tonalità dell’azzurro decorate con motivi floreali.
Quello nella Moschea Blu è un tuffo in 23mila piastrelle di Iznik nei colori turchese, verde e rosso. A completare lo straordinario effetto visivo contribuisce la luce che entra dalle oltre 200 ed i magnifici lampadari che l’adornano.
Visita alla Moschea Blu: informazioni utili
- Orari: 09.00-19.00
La Moschea è chiusa ai turisti durante le ore di preghiera.
In estate il venerdì la Moschea è aperta ai visitatori dalle 14.30
- Abbigliamento per entrare in Moschea:
Le donne devono coprirsi i capelli con un foulard e le spalle nel caso siano scoperte.
Che siate uomini o donne dovete coprire le gambe se scoperte sopra il ginocchio.
Prima di entrare in Moschea è necessario togliersi le scarpe. Potete tenerle in un sacchetto e portarle con voi
Per info più dettagliate, vi consiglio di consultare il sito ufficiale della Moschea Sultanahmet.
Hagia Sophia
Tra i luoghi da vedere assolutamente durante la vostra prima volta ad Istanbul c’è Santa Sofia, oggi ribattezzata Grande Moschea di Ayasofya. La sua costruzione risale al 537 per volere di Giustiniano. Era la chiesa più grande dell’Impero Bizantino e l’imperatore non badò a spese per la sua realizzazione. Mosaici, marmi, i migliori architetti. Una grande celebrazione dell’Impero.
Nel 1453 gli ottomani conquistarono la città e il sultano Mehmet II la trasformò in moschea. I suoi splendidi mosaici furono intonacati. Da allora Hagia Sophia ha avuto una storia parecchio travagliata. Ha visto terremoti, incendi che ne hanno minato la struttura e poi assalti durante le Crociate e gli assedi.
Ogni volta ha subito rimaneggiamenti e restauri che ne hanno modificato notevolmente lo stile.
I maggiori lavori di ristrutturazione riguardarono le cupole e la costruzione dei minareti e della madrasa.
Nel 1934 Atatürk secolarizzò Hagia Sophia trasformandola in un museo con l’intento di farne un luogo di convivenza e dialogo per cristiani, musulmani e laici. Questo fino al 2020 quando Erdogan ha deciso tra non poche polemiche di riconvertirla in moschea.
L’Ayasofya Camii ha rappresentato il momento più emozionante del mio ultimo viaggio ad Istanbul. Era la prima volta che la visitavo come moschea e sono rimasta rapita dall’atmosfera che si respirava. C’erano dei fedeli intenti nella preghiera e dagli altoparlanti le parole dell’imam risuonavano così melodiose da sembrare quasi un canto.
L’ Ayasofya Camii non ha la bellezza delle moschee impreziosite da migliaia di ceramiche smaltate. Sembra quasi severa.
Sarà per la luce del sole che, filtrando attraverso le finestre, crea un’atmosfera di ineffabile mistero oppure per i marmi con cui è impreziosita.
Visita alla Grande Moschea di Ayasofya: informazioni utili
- Orari: 09.00-18.30
Durante il culto di venerdì a mezzogiorno alcune zone della moschea potrebbero essere chiuse.
- Ingresso a pagamento.
- Abbigliamento per entrare in Moschea:
Le donne devono coprirsi i capelli con un foulard e le spalle nel caso siano scoperte.
Che siate uomini o donne dovete coprire le gambe se scoperte sopra il ginocchio.
Prima di entrare in Moschea è necessario togliersi le scarpe. Potete tenerle in un sacchetto e portarle con voi
Per info più dettagliate, vi consiglio di consultare il sito ufficiale della Grande Moschea di Ayasofya.
La Cisterna Basilica
A pochi passi da Santa Sofia si trova la Cisterna Basilica, che seduce il visitatore con il suo suggestivo colonnato in marmo che emerge dalle acque e che tanto fa pensare alle miniere di Moria del Signore degli anelli. La Cisterna è stata riaperta questa estate dopo un lungo lavoro di restauro. Si tratta di uno dei luoghi più affascinanti della città. Non appena si scende sotto il manto stradale, si resta senza parole.
Davanti agli occhi una distesa di 336 colonne disposte in 12 file immerse nell’acqua. Luci soffuse e installazioni donano un’aura mistica a questa antica struttura sotterranea del 532 d. C. che riforniva d’acqua Costantinopoli. Un’incredibile opera idraulica giunta intatta fino ai giorni nostri che si può ammirare percorrendo una passerella sotto cui scorre l’acqua.
Il tempo è scandito dalle gocce d’acqua che di tanto in tanto cadono dalle volte. Le numerose installazioni che emergono, in un gioco di penombra e riflessi, non sono corpi estranei alla Cisterna ma parte stessa della magia.
Credetemi vale la pena fare la fila per ammirare questa meraviglia
Visita alla Cisterna Basilica: informazioni utili
- Orari: 09.00-19.00
Per maggiori informazioni vi consiglio di consultare il sito de La Cisterna Basilica
Prima volta a Istanbul: cosa vedere
Il Grand Bazaar
Il Kapalıçarşı, meglio noto come il Grand Bazaar, è forse il luogo più iconico di Istanbul. Non è solo uno dei più antichi mercati coperti al mondo ma un museo vivente in cui si vive la storia, la cultura e lo spirito corporativo della Turchia.
Un tempo ogni strada era riservata ad una corporazione professionale, le strade prendevano il nome delle categorie lavorative e in ognuna di esse si concentravano i venditori degli stessi prodotti. Ancora oggi, sebbene alcune attività siano scomparse, le vie, così come gli 11 ingressi al bazaar hanno mantenuto i nomi dei mestieri. C’è la via dei venditori d’oro, quella dei negozianti di tessuti e filati.
Il Grand Bazaar è la storia stessa di Istanbul. La sua costruzione risale al 1461 e si deve alla necessità del sultano Mehmet II di finanziare la trasformazione di Hagia Sophia in una moschea. Durante il regno di Solimano il Magnifico il mercato si espanse ulteriormente. Furono aggiunte botteghe, moschee e madrase. Le sue spesse mura e la disposizione labirintica lo resero il luogo preferito per conservare il tesoro dell’impero. Il Grand Bazaar è sopravvissuto a incendi e terremoti e un lungo processo di restauro, oggi ancora in corso, lo ha trasformato in un ponte tra passato e presente.
Se state cercando qualcosa di profondamente genuino non lo troverete qui. Probabilmente il 90% dei suoi visitatori è costituito da turisti. Nonostante ciò il Grand Bazaar conserva il suo fascino. Soprattutto durante la preghiera del venerdì quando gli esercenti si fermano e srotolano i loro tappeti in direzione de La Mecca. E poi si fanno sempre delle belle chiacchierate con i negozianti.
Al Grand Bazaar si trova di tutto. Dalle spezie alle miscele per il tè, dai tappeti alle lampade a mosaico, dai gioielli alle ceramiche, dai negozi di pellame ai Nazar Boncuğu.
E poi ci sono i negozi che rappresentano il gran mistero: quelli di borse e scarpe firmate. Se siano originali o perfette imitazioni non è dato saperlo. Almeno io non ho voluto scoprirlo 🙂
Che vogliate fare shopping o meno non importa. Al Grand Bazaar fate un viaggio nella storia ed vivete un edificio che ha più di cinque secoli. Ammirate i pavimenti originali, le fontane per l’abluzione, le tracce del passato sulle sue pareti, camminate sotto le cupole e le volte di un luogo che generazioni di scrittori hanno raccontato nei loro romanzi:
Visita al Grand Bazaar: informazioni utili
- Orari: 09.00-19.00
Il Grand Bazaar è chiuso di domenica.
È chiuso anche in occasione di alcune feste nazionali, come il 23 aprile, il 19 maggio e il 29 ottobre, e di quelle religiose, come la Festa di fine Ramadan e la Festa del Sacrificio
- Ingresso gratuito
Il sito del Grand Bazaar è solo in turco, per info più dettagliate in merito alle chiusure speciali vi suggerirei di informarvi con i vostri host.
Il Bazar delle Spezie
Il Mısır Çarşısı meglio noto come Mercato delle Spezie o Bazar Egiziano segna il passaggio nel vivace quartiere di Eminönü. Sebbene la zona richiami un gran numero di turisti è al tempo stesso un bel tuffo nella vita della Istanbul di tutti i giorni.
Il bazar è uno dei mercati coperti più antichi della città ed è il secondo per importanza dopo il Grand Bazaar.
Certo, l’insegna di una catena di fast-food accanto agli storici ingressi è un bel pugno nell’occhio ma la distesa di spezie e miscele per il tè, questo carosello di colori e profumi, lo rende comunque una delizia per i sensi.
La sua costruzione, risalente al 1664, fu possibile grazie alle tasse provenienti da Il Cairo. Di qui il nome di Bazar Egiziano.
I proventi derivanti dagli affitti delle sue botteghe invece furono utilizzati per realizzare l’adiacente Moschea Yeni.
All’interno delle sue mura nel XVII secolo cominciarono a riunirsi gli speziali di Istanbul che preparavano rimedi popolari con ricette tramandate di generazione in generazione.
Istanbul a quei tempi giocava un ruolo importante nel commercio. Le spezie provenienti da India e sud-est asiatico arrivavano attraverso l’Egitto ad Istanbul e di qui poi venivano commercializzate in Europa.
Nonostante il nome esotico, al Bazar delle Spezie ormai si trova un po’ di tutto. Dalle ceramiche decorate ai saponi artigianali all’olio di oliva e lavanda, dai tessili in lino e seta alle spugne dell’Egeo. Non mancano ovviamente i lokum, le prelibatezze dolci turche per eccellenza, e il salep. Tra esotismo e modernità il Mercato delle Spezie cerca di tenere il passo con il crescente turismo. Come biasimare i venditori se inseguono i turisti?
Ma non temete: spezie, aromi, frutta e verdura secca restano i dominatori dei negozi. La varietà di miscele e aromi esposti è più o meno la stessa, ma la bellezza del bazar è nell’abilità dei venditori di spezie di creare spettacoli cromatici diversi fra di loro. Ed ogni volta per i vostri occhi sarà estasi davanti alle piramide di spezie e alle distese di fiori e frutta secca.
Visita al Mısır Çarşısı: informazioni utili
- Orari: 09.00-19.00
Aperto tutta la settimana.
È chiuso in occasione di alcune feste nazionali, come il 23 aprile, il 19 maggio e il 29 ottobre, e di quelle religiose, come la Festa di fine Ramadan e la Festa del Sacrificio
- Ingresso gratuito
Per info più dettagliate, vi consiglio di consultare il sito ufficiale del Mısır Çarşısı
Prima volta a Istanbul: cosa vedere
Il lungomare di Eminönü
Il watefront di Eminönü è uno dei luoghi più densi di fascino di Istanbul. Racconta la città di ieri e di oggi, la Istanbul dei pendolari e quella turistica.
È caos, garrito di gabbiani, sbuffare dei motori dei ferry, scampanellio di tram, richiamo alla preghiera, musica turca nell’aria e odore di pesce.
È via vai di fedeli verso la vicina Moschea Yeni e di persone diretto al Mercato delle Spezie. Accoglie venditori di Simit e di sottaceti. A volte è anche palcoscenico per musicisti e artisti di strada. Di qui passano i viaggiatori che devono prendere autobus e tram.
Eminönü è luogo di passaggio, di partenze e di arrivi. Qui dove Corno d’Oro e il Bosforo si incontrano partono i traghetti diretti a Üsküdar e Kadıköy e le crociere sul Bosforo.
Lungo i moli ondeggiano le barche dallo stile pomposamente barocco ottomano della Balık Ekmek Turızm Kooperatifi che vendono i balık ekmek, i famosi panini con pesce azzurro o sgombro, cipolla e limone.
Prima volta a Istanbul: cosa fare
Il Ponte di Galata
Il Galata Köprüsü, ovvero il Ponte di Galata, conserva un posto speciale nella memoria degli abitanti di Istanbul. Non per la sua bellezza ma perché la sua presenza racconta un pezzo di storia della città, quella che ha segnato il passaggio dall’Impero Ottomano alla repubblica. Il primo ponte a collegare Eminönü con Karaköy (il nome moderno di Galata) fu costruito nel 1845 ma è stato quello inaugurato nel 1912 e distrutto da un incendio nel 1992 ad essere considerato il ponte storico di Galata.
Il ponte attuale, aperto nel 1994, è lungo 490 metri e largo 42 metri e ha la particolarità di essere uno dei pochi ponti mobili al mondo ad essere attraversato dai tram.
Perché attraversarlo a piedi? Per alcuni ottimi motivi direi!
Il primo è che dal Ponte di Galata potete ammirare uno dei panorami più incantevoli della città: quello sul lungomare di Eminönü e la Moschea Süleymaniye che si erge sul terzo colle di Istanbul.
Il mio consiglio è di attraversarlo all’ora del tramonto. Il destino finora ha voluto che ci andassi sempre nel primo pomeriggio quando il sole non dà tregua. Evitate se potete.
Ma non è il panorama (tra l’altro notevole anche quello sulla torre di Galata) il solo motivo per percorrerlo.
Il Ponte di Galata è famoso anche per i suoi pescatori e per le decine e decine di canne da pesca. In una città proiettata verso il futuro e, a volte, vittima del crescente turismo la pesca dal ponte mantiene la città legata al passato e alla tradizione.
Ai pescatori non importa essere al centro dell’attenzione. Dalla mattina alla sera popolano il ponte e con la loro presenza lo rendono uno dei luoghi più iconici di Istanbul.
Beyoğlu
Beyoğlu è il distretto che si incontra dopo aver attraversato il Ponte di Galata. L’antica Pera, πέρα “al di là” in greco perché si trovava sul lato opposto del Corno d’Oro rispetto alla città vecchia dal punto di vista storico racconta gli insediamenti europei di Istanbul e ne porta addosso ancora le tracce. Percorrendo l’İstiklal Caddesi infatti avrete subito l’impressione di trovarvi lungo il corso di una città italiana o francese più che in Turchia.
La famosa via dello shopping di Istanbul è infatti una sequenza di gallerie ed edifici in stile neoclassico, neorinascimentale e in liberty.
Pochi sono i palazzi che ricordano l’architettura ottomana. Beyoğlu testimonia il passato cosmopolita di quest’area che, nel XVIII secolo, divenne centro politico, intellettuale e diplomatico dell’allora capitale ottomana.
La torre di Galata segna l’estremità meridionale del distretto, quella in cui sono ancora visibili le tracce del passato genovese, la vivace Piazza Taksim a nord invece è lo specchio della Turchia più moderna. Nel mezzo batte il cuore di İstiklal Caddesi.
Galata
Galata è il quartiere genovese di Istanbul e si raccoglie intorno a quello che forse è uno dei simboli più famosi della città, la sua torre.
Questa zona sorta a ridosso del porto divenne centro vitale del commercio tra Oriente e Occidente tanto da trasformarsi nell’insediamento preferito dagli stranieri. Qui si stabilì una consistente colonia genovese dedita agli scambi commerciali che finì per prevalere sulle altre, soprattutto dopo la Quarta Crociata.
Nel 1348 i genovesi rafforzarono le difese di Galata con la costruzione di una torre di avvistamento che permetteva loro di scrutare il mare e di avvistare navi nemiche. La conquista di Costantinopoli nel 1453 ad opera di Mehmet II tuttavia segnò la fine della dominazione genovese.
Oggi Galata è il quartiere cosmopolita e bohémienne di Beyoğlu con le sue librerie, le gallerie d’arte, le luci soffuse e i locali di musica jazz.
La musica, ecco Galata ad Istanbul è la musica. Le sue strade costellate di negozi di strumenti musicali raccontano l’anima del quartiere. Ce ne sono di tutti i tipi. Un vero paradiso per gli appassionati. Che siate musicisti o meno non potrete non restare incantati di fronte all’incredibile numero e tipologia di strumenti.
E se non bastassero a stupirvi ecco che anche la street art racconta la vena musicale del quartiere.
Subito dopo la piazzetta di Tünel, dove si trova la seconda funicolare sotterranea più antica al mondo, ha inizio la Gali Dede Caddesi, una stradina lastricata in discesa lungo la quale si trovano interessanti negozi alternativi. Proprio al principio del pendio si trova il Galata Mevlevihanesi Müzesi che un tempo ospitava la loggia dei Mevleli, la confraternita islamica che conoscerete sicuramente con il nome di Dervisci Rotanti.
Oggi ospita un museo che racconta la cultura, la musica e la tradizione dei Mevleli. Questo è anche uno dei pochi luoghi ad Istanbul in cui assistere ad una cerimonia dei dervisci rotanti.
Per maggiori informazioni su come poter assistere alla cerimonia vi suggerisco di contattare il museo stesso.
E la torre? Be, la Torre di Galata è ovunque. Passeggiando tra le strette vie e viuzze del quartiere che ricordano i caruggi la vedi comparire. A volte domina tutto dalla sua collinetta. Altre è il suo tetto conico, che a tratti ricorda la torre di un castello medievale, a farsi largo tra gli edifici. A Galata tutto gira intorno alla torre.
Dal balcone di osservazione, posto proprio al di sotto del tetto, avrete modo di apprezzare uno dei più bei panorami della città. Se decidete di salire sulla torre al mattino presto non dovrete farvi largo tra la folla, ma la vista al tramonto è sognante. A voi la scelta.
Visita alla Torre di Galata: informazioni utili
- Orario di apertura:
Dal 1 aprile al 1 novembre: 08.30 – 23.00
Dal 1 novembre al 1 aprile: 08.30 – 24.00
Aperta tutti i giorni - Prezzo biglietto: 175 lire turche
Per maggiori informazioni potete visitare il sito ufficiale della Torre di Galata.
Galata oltre la torre. Affascinanti case in legno ma anche vecchi edifici abbandonati, scritte sui muri e street art, pareti scrostate e facciate moderne. C’è una nostalgica atmosfera nel quartiere.
Il contrasto con la vicina İstiklal Caddesi si nota subito. Il vociare si fa brusio, le insegne luminose sono sostituite dalle luci soffuse di romantici ristorantini.
Un quartiere assolutamente vitale e giovanile con un’atmosfera rilassante in cui girare senza meta, curiosare, fermarsi per una cena romantica. Per godersi Istanbul insomma. Se volete soggiornare in centro ma lontano dal gran caos di Taksim, Galata fa per voi. Ricordate però che è posto su una collinetta dominante sul mare e vi toccherà qualche salita.
İstiklal Caddesi
Sotto la piazzetta Tünel ha inizio l’İstiklal Caddesi, l’elegante viale pedonale di Istanbul votato ormai allo shopping. Se c’è un luogo che ha cambiato radicalmente volto in questi anni è proprio questa via che prima dell’avvento della repubblica si chiamava la Grand’ Rue de Pera. Il ricordo del passato europeo è ovunque. Nelle ambasciate e nei ministeri, nelle chiese e negli edifici in art nouveau, nel Galatasaray Lycée, il più antico e famoso liceo turco. Ma l’animo è quello moderno e commerciale ormai. L’İstiklal Caddesi infatti è una distesa di catene di abbigliamento europee, di marchi mondiali del lusso, di popolari caffetterie e di negozi di souvenir.
Lungo il viale corre l’iconico tram storico rosso tanto amato dai turisti. Collega piazza Taksim con piazza Tünel dove si trova la funicolare. Percorre appena 1,6 km ma lo fa senza fretta, scampanellando lungo il tragitto per farsi largo tra la gente. Se volete farvi un giro sul tram, vi consiglio di arrivare la mattina verso le 9 quando ci sono pochi passeggeri.
Se poi desiderate farvi una foto mentre salite sul tram meglio attendere che il mezzo raggiunga i capolinea dove la sosta è più lunga, quella di Tünel è sempre meno affollata.
Che amiate lo shopping o meno, l’İstiklal Caddesi è un immenso tesoro architettonico. Gli edifici più belli ospitano ancora le sedi consolari di molti Paesi.
Lungo l’İstiklal Caddesi si trova la Basilica di Sant’Antonio da Padova, il luogo di culto cattolico più importante di Istanbul. Al turista distratto spesso sfugge perché si trova in un cortile interno a cui si accede attraversando una porta a tre archi protetta da una cancellata. Al di fuori degli orari di apertura della chiesa, non è possibile accedere alla basilica e si può ammirare la facciata neogotica in mattoni rossi solo attraverso il cancello.
La chiesa originale risale al 1724 ma un incendio e altre distruzioni portarono alla sua demolizione. L’attuale edificio è del 1906 ed è stato progettato dall’architetto italo-levantino Giulio Mongeni, grande appassionato di architettura ottomana.
La basilica presenta una pianta a croce latina con tre navate, ognuna delle quali è adornata da una lunetta e da un rosone circolare. Al suo interno prevale la semplicità. Sono le grandi vetrate colorate e gli archi a volta ad impreziosirla.
Visita alla Basilica di Sant’Antonio da Padova: informazioni utili
- Orari apertura
Giorni feriali: 08.00-19.30
Domenica: 09.00-18.30
Martedì: 07.00 – 19.30Funzioni in lingua turca, inglese, italiana e polacca
Le funzioni in italiano si tengono di sabato e domenica
- Ingresso gratuito
Venendo da Galata, l’imponente cancello del Galatasaray Lycée segna l’ingresso nella parte più affollata dell’İstiklal Caddesi. Si tratta del liceo più antico della Turchia. E per gli amanti del calcio una curiosità: sono stati i suoi alunni a costituire agli inizi del XIX secolo il Galatasaray, la squadra di calcio turca più titolata.
Poco più in là, sul lato opposto del liceo, si trova il Çiçek Pasajı, il Passaggio dei Fiori, probabilmente la più bella delle gallerie che si possono ammirare lungo la Grand Rue de Pera. È ospitato in un edificio del 1876 costruito in stile parigino e in origine si chiamava Cité de Péra. Al suo interno si trovavano caffetterie e botteghe. La Rivoluzione di Ottobre portò ad Istanbul l’élite russa. Alcune nobili donne russe aprirono botteghe di fiori nella galleria. Ben presto la zona raccolse i fioristi della città e il passaggio prese il nome di Passaggio dei Fiori.
Dopo il 1940 le botteghe dei fiorai cominciarono ad essere sostituite da taverne e bar che diventarono punto di incontro di scrittori e artisti turchi. Oggi sotto le sue volte sono ospitati dieci ristoranti. Inutile dirvi che non è sicuramente qui che troverete l’animo di Istanbul ma vale la pena fermarsi anche solo per godersi una efes in questa magica atmosfera mentre musicisti si aggirano tra i tavoli.
Dal Çiçek Pasajı fate una piccola deviazione svoltando in Sahne Sok, un vicolo che ospita diverse pescherie, rivenditori di midye e ristorantini senza pretese in cui gustare specialità a base di pesce. Farete un piccolo tuffo nel folklore locale.
Prima volta a Istanbul: cosa vedere
Piazza Taksim
Piazza Taksim è il cuore pulsante della Istanbul laica e moderna. Un luogo così importante per i turchi da averne fatto per anni il centro delle manifestazioni politiche e di protesta.
Ho vissuto Piazza Taksim prima e dopo i lavori che le hanno regalato un nuovo volto. Ricordo le camionette della polizia sempre schierate. Alcune volte mi sono trovata di passaggio mentre erano in corso manifestazioni.
Ora ha un volto completamente diverso. Non è una piazza particolarmente bella quella di Taksim. Lineare, moderna, sembra quasi un luogo di passaggio più che di aggregazione.
Ma resta il luogo in cui si affaccia uno dei monumenti più significativi per i turchi, quello che commemora la nascita della Repubblica.
Piazza Taksim è concepita come uno spazio pubblico. È la piazza dei cittadini che la utilizzano come palcoscenico per le loro proteste. Tra le opere che ne hanno modificato il volto c’è sicuramente la Nuova Moschea di Taksim, inaugurata poco più di un anno fa.
L’aspetto della piazza cambia dal mattino alla sera. Di giorno è un luogo di passaggio per la İstiklal Caddesi, la famosa via pedonale dello shopping. Sono pochi gli angoli ombreggiati per farne un luogo di sosta. Con il caldo estivo si fa fatica a trovare refrigerio.
Di sera invece accoglie turchi e turisti alla ricerca di relax mentre la musica degli artisti di strada fa da colonna sonora.
È la stessa Nuova Moschea a dare alla piazza un volto diverso. Di sera le luci tingono il luogo di culto islamico dei colori del bianco e dell’oro conferendogli un aspetto maestoso.
Piazza Taksim segna la fine di questa passeggiata alla scoperta di alcuni dei luoghi più significativi di Istanbul.
Vi lascio la mappa con i punti di interesse di cui vi ho parlato. Non rincorrete tutto ma godetevi le atmosfere di questa città che sa regalare emozioni uniche. Ne resterete così tanto ammaliati da volerci tornare.
Fermatevi ad assaggiare un panino al pesce azzurro a Eminönü metre il sole tramonta sulla Moschea Süleymaniye, osservate i pescatori. Godetevi un çay vista Bosforo, perdetevi tra le stradine di Galata seguendo dolci melodie.
Assaporate Istanbul lentamente. Senza fretta.
Potrebbero interessarti
Cosa mangiare in Turchia: viaggio nella cucina turca. Non solo kebap
Organizzare un viaggio in Turchia
Aeroporto di Istanbul: informazioni utili
Nazar Bonğucu: il mito dell’occhio di Allah
Turchia tra tradizioni, storia e folklore
Del caffè turco e di altre curiosità
Questo articolo lo metto nei preferiti perché sono sicuro che mi tornerà utilissimo in futuro! Grazie Simo per tutti i consigli: se volessi scoprire Istanbul con una guida, sceglierei sicuramente te!
Grazie Ale, spero possa esserti utile. Se non altro perché vorrà dire che state partendo per la mia città preferita al mondo! Grazie mille per le splendide parole 🙂
Ahhhhh! Mi hanno chiuso la Cisterna! Una bella delusione, aspettavo di vederla da una vita! Ma non desisto, spero davvero che stavolta sia la volta buona e resto incantata dal tuo racconto. Mi vedo al tramonto sul Bosforo, nella parte più romantica di Galata, pronta a scovare le splendide case in legno. Grazie Simo, continuo a leggerti…
La Basilica Cisterna peccato nemmeno aperta parzialmente!! Il tramonto sul Bosforo, magari cenando, è davvero romantico. Scriverò anche di questo. Ho cenato in un posto bellissimo. Emozionante come momento. Galata è il mio primo amore. Dal mio primo incontro con Istanbul. Non desistere. È il momento buono
Grazie per le belle parole 😘
Se eravamo attratti da questa città ora dopo aver letto il tuo articolo e visto le tue splendide foto siamo rimasti davvero folgorati da Istanbul e da tutti i meravigliosi luoghi che questa città a cavallo tra Europa e Asia è in grado di offrire!
Peccato che la Mosche Blu e la Cisterna siano oggetto di restauro; sicuramente si va a perdere un gran bel po’ di fascino!
Ci accodiamo alle parole degli amici di Un Trolley Per Due: saresti la guida perfetta con la quale partire alla scoperta di Istanbul!
Grazie ragazzi, siete gentilissimi! Ci tocca organizzare un viaggio di gruppo 😅
La Moschea Blu in corso di restauro mi ha fatto rimanere così male. Ci entravo di nuovo dopo 10 anni e non vedevo l’ora di rivederla.
Che dire, sicuramente un ottimo motivo per tornare e ritornare a Istanbul 😊
Mi sa che sono finita nello spam 😀
Nooo, non sei nello spam 🙂
Ma questo è l’unico tuo commento. Se ne avevi scritto un altro è scomparso :O
Ma che succede, l’ho riscritto da capo (era un pippone) e non lo prende! 😀
Forse proprio perché era un pippone hhahahaha
Questo articolo mi sarà fondamentale in futuro! Il coviddi mi ha rimandato il sogno Istanbul… In lista c’è sempre! Vedremo in futuro…
Ah il Covid ha fregato anche me a fine maggio per la Cappadocia. Viaggio salvato con qualche “cerotto” e posticipato a settembre. Incrociando le 🤞🏻
Mannaggia, ti avevo scritto un commento enorme! Ti avevo scritto che non sto (ancora) organizzando un viaggio a Istanbul, ma sono ugualmente qui per scoprirla con te 🙂 E poi ti avevo scritto che spettacolo la Cisterna Basilica, peccato che sia attualmente preclusa. Mi consola però il fatto che la data da destinarsi sia dovuta a restauri meticolosi e fatti per bene, chissà, magari durante i lavori porteranno alla luce altri tesori? Sui negozi del gran mistero sono scoppiata ridere, mi sa che non conviene indagare, altrimenti si scopre che sono di fattura partenopea! Ma sì, dici bene, la mercanzia è un contorno, il Gran Bazar va visitato con aria sognante proprio alla ricerca di quelle atmosfere romanzate di cui parli. Sì, assolutamente a piedi, cosa sono 490 metri in viaggio? E poi dici Bosforo e immediatamente parte nella testa un bel film con tanto di colonna sonora, profumi inclusi. Sai che come hai detto Galata + Genova mi è tornato subito in mente il Galata museo del mare di Genova? Per me è stata una visita indimenticabile! La Galleria è magnifica, non mi dispiacerebbe sostarci per qualche ora (sempre ammirandone le architetture). Simona, segno tutto! In più sarei capace di infilarci anche un tour dei bagni turchi, il museo dell’Innocenza e una caccia fotografica a quegli abitanti tipici di Istanbul che tu sai, quelli con baffi e coda 😀 E alla fine ti avevo scritto: toh, chi ho visto nel riflesso del negozio di strumenti musicali! 😛
Ohhh l’ha accettato! Sì, è decisamente un problema di numero di caratteri, ho eliminato diversi pensieri e l’ha preso! 😀
Ma che storia 😮
Ma devi assolutamente infilarci tutto!Pure alla cerimonia dei dervisci devi assistere ma ti dico in privato dove. Era in programma nel famoso viaggio saltato causa covid. E poi come non vivere le atmosfere di Füsun e Kemal al Museo dell’Innocenza?
Anche io associo Galata a Genova e al Museo del Mare, sarà quello il motivo per cui mi sta particolarmente cara?
Sapevo che il tuo occhio attento mi avrebbe scovata nella foto 😀
Mi hai condotto per mano in questa splendida città che sogno di visitare da molto tempo. E proprio per questo motivo l’ho salvato, mi tornerà sicuramente utile spero presto. Certo, i lavori di ristrutturazione in corso non ci volevano. Credo che rimarrei ore a gironzolare nel grande bazar. PS i pipponi li lascio scrivere a Orsa
Il Gran Bazaar è un luogo perfetto anche per osservare la gente e per chiacchierare con i turchi. In un negozio di pellame ci hanno fatto accomodare e ci hanno offerto un tè alla mela. Mi piacciono questi momenti che mi fanno quasi dimenticare di essere in viaggio.
Spero tu possa andarci presto. C’è così tanto da vedere che non basta un viaggio!
Felicità a mille…. mi metti l’entusiasmo e le tue foto sono le uniche che mi sembrano diverse e mi danno il senso della città. Devi proprio amarla Istanbul.
Sì, l’amo proprio e non mi viene mai a noia. Pensa che questa è solo una millesima parte di quello che vedrai. C’è un’intera metropoli da scoprire 😊